Una compagnia britannica ha ideato un sistema d’irrigazione che utilizza acqua salata per coltivare i raccolti.
Il sistema di irrigazione dRHS è formato da un network di tubature sotteranee, che possono essere riempite di qualsiasi tipo d’acqua: pura, salmastra, salata, o inquinata. Può inoltre utilizzare la maggior parte di acqua dei rifiuti industriali, senza doverla sottoporre ad un processo di purificazione.
Le tubature sono fatte di una plastica che assorbe praticamente tutte le sostanze contaminanti, lasciando però passare l’acqua pulita fino a giungere alle radici delle piante.
L’architetto è Mark Tonkin di Design Technology and Irrigation, che ha sede a Brighton. Tonkin sostiene che una volta che le tubature sono state depositate, il sistema richiede poca manuntenzione ed è di conseguenza abbastanza economico. Questo perché, in parte, viene messo in funzione dall’effetto gravità visto che il serbatorio si trova in alto, e in parte perché l’acqua passa attraverso tubature permeabili, perciò non c’è la possibilità che si intasino.
Ogni tanto l’agricoltore dovrà risciaquare le tubature per ripulirle dallo sporco e dai sali marini, ma Tonkin afferma che questo è un procedimento molto semplice.
Dato che l’acqua arriva direttamente alle radici delle piante, non se ne spreca niente attraverso l’evaporazione o le perdite dei normali sistemi di irrigazione. Secondo l’inventore è inoltre impossibile annaffiare troppo le piante, perché il meccanismo annaffia solo nel caso in cui le piante comincino ad assorbire acqua pulita dal terreno.
Si svolgerà dal 22 al 31 maggio 2009 la 6. edizione del Festival de Cine Africano de Tarifa (FCAT), nella pittoresca città andalusa affacciata sullo stretto di Gibilterra. Quattro sezioni competitive, tre sezioni fuori concorso, quattro retrospettive, proiezioni all’aperto e non solo cinema, ma anche mostre, musica, teatro e laboratori. Un’edizione che si annuncia molto ricca. Ecco il video di presentazione del festival:
La giornalista olandese Linda Polman, ”figlia legittima” del grande Ryszard Kapuscinski, autrice del libro ”L’industria della solidarieta’. Aiuti umanitari nelle zone di guerra”, (Bruno Mondadori) sara’ in Italia per presentare il suo libro. La scrittrice, infatti, sara’ il 19 e 20 maggio a Milano e il 21 a Torino, in concomitanza con l’uscita del volume nelle librerie, prevista per quei giorni. Il lavoro di Linda Polman, che il ”Guardian” annovera tra i migliori esempi contemporanei di giornalismo, riguarda un tema piu’ che mai attuale e scottante: la gigantesca industria degli aiuti umanitari, che trae la sua piu’ profonda ragion d’essere da un dato sconcertante: oggi, il 90% delle vittime dei conflitti sono civili. La caduta del Muro, nell’89, ha di fatto aumentato il grado di anarchia nelle zone di guerra, e portato a una crescita esponenziale delle organizzazioni umanitarie: oggi per ogni zona di crisi importante se ne contano circa 1000.
Al Congresso è previsto anche il debutto del nuovo portale di Conquiste del lavoro (www.conquistedellavoro.it) che sotto la guida di Raffaella Vitulano seguirà minuto per minuto tutte le fasi della nostra assise con servizi, interviste e rubriche di approfondimento.
Per la prima volta tutte le fasi salienti del Congresso si potranno vedere in diretta anche in televisione sul canale “CISLTV” 924 di Sky che trasmetterà le quattro giornate del congresso con una replica permanente durante le 24 ore.
Ampi servizi speciali prodotti da CislTV, in collaborazione con il quotidiano Conquiste del Lavoro, saranno trasmessi anche in analogico sulle emittenti del circuito Europa 7 e precisamente su Lady tv in Veneto, TV Centro Marche, Teleregione (Toscana), TVR Voxson(Lazio), TVQ /Abruzzo e Molise), RTC-Telecalabria e Telemia (Calabria). Anche Sat 2000 trasmetterà stralci del Congresso su alcune emittenti collegate.
Nel corso della diretta sul canale 924 di Sky sono previste interviste nello studio televisivo di CislTv che sarà allestito al Palazzo dei Congressi con la conduzione di Helga Cossu di Sky Tg24,Janina Landau (Class Cnbc), Giuseppe De Filippi del TG5, Oscar Gianino (Rai Tre).
Nella sala dove si svolgeranno i lavori del congresso, saranno collegati in diretta alcuni giornalisti di Conquiste del lavoro che intervisteranno sindacalisti, politici ed altri ospiti.
In occasione del Congresso sarà on line su internet anche il nuovo “Channel Cisl” su YouTube http://www.youtube.com/CislTv.
Fraterni saluti Il Segretario Confederale (Paolo Mezzio)
ITUC condanna con forza il processo contro Aung San Suu Kyi, l’unico premio Nobel al mondo in carcere. L’unico scopo di questo processo farsa sembra quello di impedirle di partecipare alle prossime “elezioni” del 2010.
Dal 1989 Aung San Suu Kyi ha passato 13 anni agli arresti domiciliari, che di per sè costituiscono una violazione dei sistemi legali internazionali e persino di quello birmano. Agli inizi di questo mese, dopo l’incidente legale che ha visto un cittadino americano nuotare fino a casa sua per poi essere arrestato e rilasciato 3 giorni dopo, è stata arrestata e portata alla nota prigione di Insein. Anche il suo dottore e due infermiere sono stati arrestati, con il divieto di poterla vedere.
Martedì cinque dei 22 testimoni dell’accusa sono stati ascoltati. Il processo è tenuto sotto strette misure di sicurezza.
La fine degli arresti domiciliari era prevista per il 27 maggio prossimo. Il regime birmano sta soltanto cercando un pretesto per estendere la detenzione. L’unica colpa di Aung San Suu Kyi è di difendere i diritti del popolo birmano. ITUC chiede il suo rilascio, e che con lei vengano rilasciati gli oltre 2.100 prigionieri politici birmani.
In un’intervista a Reuters Araia Tseggai, responsabile dell’ente per le zone di libero commercio eritreo, ha dichiarato che Massaua e Assab diventeranno dei porti liberi. Ci sarebbero già una dozzina di imprese registrate per l’utilizzo del porto di Massaua, soprattutto per piccoli impianti. L’area di Massaua comprenderebbe anche l’aeroporto da poco costruito, per una superficie complessiva di 5.000 ettari. Assab diventerebbe una free-zone nel 2010, sfruttando la vicinanza con il confine di Gibuti. Assab dovrebbe essere dedicata al trans-shipment, senza entrare in competizione con Massaua, che inizierà con impianti di trasformazione e produzione, stabilimenti per industria leggera e servizi. Il costo del lavoro dovrebbe attrarre gli investimenti. Tseggai ha detto: “Quando consideri la conversione in valuta, i nostri salari sono noccioline. Io sono pagato l’equivalente di 200$ al mese”.
Quattro sindacati mondiali che rappresentano olte 170 milioni di lavoratori hanno proclamato una giornata di azione mondiale per il 26 giugno prossimo per chiedere giustizia per i lavoratori iraniani. Ci saranna dimostrazioni presso le ambasciate e i consolati iraniani per protestare contro le negazioni dei diritti e gli arresti dei sindacalisti nella nazione.
ITUC (International Trade Union Confederation), EI (Education International), ITF (International Transport Workers’ Federation), IUF (International Union of Food, Agricultural, Hotel, Restaurant, Catering, Tobacco and Allied Workers’ Associations) stanno formando una coalizione per l’evento, l’ultima mossa di una campagna per la giustizia e i diritti sindacali in Iran. Amnesty International ha sostenuto questa campagna.
Chiedono il rilascio dei sindacalisti, tra cui Mansour Osanloo, Ebrahim Madadi, Farzad Kamangar, l’annullamento della sentenza di un’anno di detenzione contro 5 leader di Haft Tapeh Sugarworkers’ Union, così come il rilascio degli arrestati il primo maggio. Guy Rider, segretario ITUC, ha dichiarato: “abbiamo esaurito tutti i modi del dialogo ragionevole per persuadere il governo. La loro risposta è stata repressioni e arresti. Dobbiamo scendere in strada per dimostrare che il mondo li guarda.”
“Bisogna colpire subito la giunta militare birmana, che si è macchiata di crimini contro l’umanità”. E’ l’appello lanciato dal segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, nel corso della conferenza stampa svoltasi alla Farnesina in presenza del ministro degli Esteri Franco Frattini sulla vicenda Aung San Suu Kyi. “La nostra principale richiesta in queste ore è quella di liberare la leader dell’opposizione e deferire all’Alta corte (la Corte Penale Internazionale o Cpi, ndr) la giunta militare per crimini contro l’umanità” ha detto Bonanni ricordando che l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), ha già “registrato l’esistenza di lavoro forzato per diverse migliaia di persone, e credo – ha aggiunto -che in nessun posto del mondo ci sia una situazione così incresciosa. La Corte internazionale agisca immediatamente – ha detto – in base alla denuncia dell’Oil (agenzia specializzata delle Nazioni Unite, ndr) che non è un organismo di parte ma rappresenta tutte le istituzioni del lavoro mondiale”. Un appello inoltre alle imprese italiane ed europee a non investire in Birmania, un Paese ”soffocato” dal regime militare. “Ancora troppe” infatti secondo il segretario della Cisl, le aziende italiane che fanno affari con il regime birmano. “E per questo motivo che da tempo il sindacato chiede di astenersi dal fare affari con una giunta liberticida e di prepararsi a fare affari con un governo legittimo del popolo birmano”. Bonanni ha pertanto espresso l’auspicio che da parte dell’Italia vi siano “sanzioni gestite meglio” insieme a “una verifica maggiore della legalita’ nelle dogane, nella circolazione delle merci tra i due paesi”. A tale riguardo si è espresso il Ministro Frattini, secondo il quale ”deve esserci un limite” alla ricerca del profitto. Vi e’ un legame fortissimo tra crescita economica e liberta’. Al di la’ delle posizioni individuali – ha detto il ministro riferendosi alle perplessita’ francesi sulle sanzioni – la soluzione deve essere quella che l’Europa ha adottato lo scorso aprile: non indietreggierà sulle sanzioni contro la Birmania, a meno che il regime militare non ‘ripristini le condizioni di liberta”’ e ”garantisca i diritti della persona”. “Per questo – ha concluso Bonanni – dobbiamo far sentire tutto il nostro dissenso”.
Ecco le aziende italiane che lavorano in Birmania: