Rapporto sulle Prospettive occupazionali e sociali nel mondo – Tendenze 2015. Saranno i servizi nel privato e il settore delle cure i principali motori della creazione di posti di lavoro. (http://www.ilo.org/rome/risorse-informative/per-la-stampa/articles/WCMS_339468/lang–it/index.htm)
Il rapporto dell’ILO sottolinea che, nei prossimi cinque anni, l’occupazione crescerà nei servizi del settore privato, con un aumento della domanda di lavoratori altamente qualificati.
GINEVRA (ILO News). Secondo l’ultimo rapporto dell’ILO sulle Prospettive occupazionali e sociali nel mondo – Tendenze 2015 (World Economic and Social Outlook – Trends 2015), il principale giacimento di nuovi posti di lavoro si trova nei servizi del settore privato, come i servizi amministrativi e quelli per le imprese, la finanza e l’immobiliare.
Questi servizi e quelli connessi impiegheranno oltre il terzo della manodopera globale durante i prossimi cinque anni.
I servizi pubblici della sanità, dell’educazione e dell’amministrazione rimarranno una importante fonte di occupazione. Anche se aumenteranno più lentamente, questi settori rappresenteranno ancora il 15 per cento dell’occupazione totale.
Al contrario, il rapporto segnala che, a livello globale, l’occupazione industriale si dovrebbe stabilizzare leggermente sotto al 22 per cento.
Ciò si spiega con un rallentamento nella creazione di posti di lavoro nel settore delle costruzioni rispetto al periodo 2010-2013, anche se l’aumento medio annuo dovrebbe rimanere superiore al 2 per cento. Nel settore manifatturiero invece i livelli di occupazione rimarranno sostanzialmente invariati durante i prossimi cinque anni e rappresenteranno solo per il 12 per cento dell’occupazione globale nel 2019.
«L’occupazione nel settore dei servizi rimarrà la più dinamica in termini di creazione di posti di lavoro durante i prossimi cinque anni», dice Raymond Torres, Direttore del Dipartimento della Ricerca dell’ILO.
Aumento della quota dei lavori altamente qualificati e conseguenze sui salari e sulle disuguaglianze
Lo spostamento dell’occupazione verso i servizi e il declino del settore manifatturiero implica un cambiamento significativo nelle qualifiche richieste dal mercato del lavoro.
«Ci sarà una fuga dai lavori che richiedono un livello medio di qualifiche per eseguire mansioni di routine che possono essere automatizzate», spiega Torres.
Le persone che prima occupavano questi lavori dovranno acquisire nuove competenze oppure dovranno affrontare la prospettiva di competere per lavori al livello più basso della scala delle qualifiche.
Aumenta anche la domanda per lavori che richiedono una interazione diretta, come la sanità e le cure alla persona. Questa tendenza segnala l’emergenza di una ampia economia delle cure.
Le tendenze globali mostrano significative variazioni regionali, con lavori mediamente qualificati che scompaiono nelle economie avanzate ad un ritmo più veloce che nei paesi emergenti e in via di sviluppo.
Questa polarizzazione tra i lavori più qualificati e quelli meno qualificati ha un impatto diretto sul reddito da lavoro. L’aumento del numero dei lavori ai due estremi della scala delle qualifiche, a scapito della fascia intermedia, contribuisce tuttora e contribuirà ancora a aggravare le disuguaglianze di reddito.
Consumi e povertà
I cambiamenti nell’occupazione hanno anche effetti sui livelli di consumi e di povertà. In numerosi paesi è diminuito il numero dei lavori di routine, come conduttore di macchine o meccanico montatore, il che mette in dubbio la capacità dell’industria a aiutare i lavoratori a uscire dalla povertà.
In mancanza di lavori industriali, i lavoratori rurali avranno scarse opportunità di migliorare la propria situazione occupazionale.
I lavori altamente qualificati non sono accessibili a coloro che non hanno ricevuto una educazione formale e non hanno opportunità di formazione.
«Queste tendenze evidenziano il ruolo delle politiche per aiutare le imprese e i lavoratori a cogliere le opportunità legate alle nuove tecnologie, eliminando al contempo gli ostacoli per salire la scala economica e sociale, soprattutto per le donne», conclude Torres.
ILO. Rapporto sulle Prospettive occupazionali e sociali nel mondo.