Una breve rassegna delle principali notizie dal Marocco.
Il Marocco è in una fase di crescita. L’ultimo tasso annunciato dalla Banca centrale è pari al 4 per cento.
Il tasso di crescita dell’economia marocchina quest’anno si è attestato sul 4,1 per cento. E’ quanto ha affermato Abdel lati al Jawahiri, governatore della Banca centrale del Marocco, nel corso di una conferenza avvenuta lo scorso 22 settembre a Rabat. Secondo al Jawahiri “la situazione dell’economia è buona considerato che lo scorso anno in questo periodo eravamo al 2,8 per cento”. Dietro questa crescita ci sono “i buoni risultati del settore agricolo che con uno sviluppo del 12 per cento dopo il calo dello scorso anno e il basso prezzo del petrolio”. Si registra inoltre un calo della disoccupazione dello 0,6 per cento con i senza lavoro che in Marocco sono l’8,7 per cento grazie alla creazione quest’anno di 38 mila nuovi posti di lavoro. (Ala)
Gli investimenti esteri non mancano: la Banca Europea ha appena annunciato che investirà 6 milioni di dollari per il settore minerario.
– La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) ha annunciato lo stanziamento di un prestito di 6 milioni di euro a favore della compagnia mineraria canadese Maya Gold & Silver per contribuire a finanziare l’espansione della miniera d’argento di Zgounder in Marocco. I fondi della Bers intendono in particolare sostenere la modernizzazione della miniera e le attività di esplorazione. L’obiettivo è ottimizzare l’impianto di Zgounder, anche attraverso un miglioramento dell’efficienza energetica delle sue attività.
Da: Agenzia Nova | Articolo | Marocco: da Bers 6 milioni di dollari per sviluppo settore minerario
La Francia è interessata a migliorare ulteriormente la sua posizione di partner commerciale preferenziale:
Rabat – Gli osservatori economici si sono espressi in merito alla visita del Presidente francese, François Hollande a Tangeri, avvenuta alla fine della scorsa settimana, durante la quale lo stesso ha espresso il desiderio del Paese di recuperare il suo posto come primo partner commerciale del Marocco.
Da: Osservatorio Italiano – Marocco – Francia riorganizza la sua economia con il Marocco
Il turismo mostra segnali di crescita,nonostante la crisi e le paure legate al terrorismo:
ANSA – RABAT, 26 SET – La crisi economica e le tensioni nel Mediterraneo non fermano il turismo in Marocco. Anzi Rabat festeggia risultati in crescita, con 6,25 milioni di visitatori nei primi sei mesi dell’anno. “Un miliardo di turisti, un miliardo di opportunità” è lo slogan dell’iniziativa mondiale per mettere in luce il potenziale di sviluppo socioeconomico del settore che vanta anche un record di frequentazioni negli aeroporti con un incremento di passeggeri del 6,3% di media annua.
da Marocco: la crisi non ferma il turismo – Medio Oriente – ANSA.it
Continuano inoltre gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili:
– Il re del Marocco, Mohammed VI, accompagnato dal presidente francese, Francois Hollande, ha partecipato lo scorso 21 giugno alla posa della prima pietra del business Training Institute di energie rinnovabili e dell’efficienza energetica (IFMEREE). Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa marocchina “Map”, il nuovo istituto sorgerà nel comune urbano ‘Gueznaya’ (Tangeri-Assilah), ed avrà lo scopo di mobilitare investimenti per circa 9 milioni di euro. Questo progetto pilota sosterrà l’attuazione della strategia energetica nazionale lanciata nel 2009. Il programma prevede entro il 2020 di portare al 42 per cento il peso delle rinnovabili sul totale degli approvvigionamenti e ciò attraverso lo sviluppo di progetti nel comparto solare ed eolico. L’obiettivo è limitare le emissioni di gas serra e ridurre il consumo di fonti energetiche convenzionali. La creazione di questo istituto rientra nell’accordo di partenariato siglato nel 2011 tra lo Stato e le imprese nel settore delle energie rinnovabili sulla creazione e la gestione di tre istituti di formazione al business delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica a Oujda, Tangeri e Ouarzazate. (Res)
Permangono i problemi legati alle migrazioni, come possiamo leggere in questo dossier pubblicato da El Pais/Repubblica:
OGNI MATTINA, al primo raggio di sole, Barakat cammina fino alla frontiera, tira fuori dal portafogli il passaporto siriano e lo mostra alla polizia marocchina. Ogni mattina gli ordinano in malo modo di andarsene: non può attraversare le poche decine di metri che lo separano dalla Spagna, da una richiesta di asilo e dalla sua famiglia. Al decimo tentativo il pollaiolo di Homs decide di cambiare approccio. Alle 7 del mattino il poliziotto marocchino lo manda via, ma questa volta Barakat aspetta e si nasconde tra la folla che ogni giorno si accalca al valico di frontiera di Beni Enzar, che separa la città di Nador dall’enclave spagnola in territorio marocchino di Melilla. Aspetta il cambio di turno, il momento esatto in cui il funzionario abbandona la garitta per prendersi un tè e lasciare il posto a un collega, e si intrufola di nascosto. Qualche decina di passi più in là, è in Spagna. Come nel caso di Barakat, 9 richieste di asilo alle frontiere spagnole su 10 vengono presentate a Melilla, secondo i dati dell’Unhcr. Melilla è la grande porta di ingresso del Sud Europa, da cui sono passati quest’anno 6.200 siriani, palestinesi e relative famiglie. Entrano lontani dagli obiettivi dei media, concentrati su altre frontiere dell’Europa, ma i loro drammi sono molto simili a quelli degli altri migranti. Per gran parte di loro, la Spagna è solo una tappa. L’obiettivo è il Nordeuropa, terra di opportunità lavorative. A differenza di Barakat, la maggioranza dei rifugiati che arrivano a Melilla ci riesce solo dopo aver pagato centinaia di euro ai “passatori”. Così sono entrati la moglie di Barakat e i loro due figli – di 6 e 10 anni – dopo aver pagato 3.600 euro e diverse settimane prima che ci provasse il capofamiglia. In teoria, qualsiasi rifugiato che voglia chiedere asilo può presentarsi alla frontiera di Melilla e fare domanda presso gli uffici che il ministero dell’Interno spagnolo ha installato a Beni Enzar. E così è stato per alcuni mesi, in cui era possibile passare senza pagare. Ma il mercato dei trafficanti non perdona, e sono bastati due momenti di grande affluenza di rifugiati – a gennaio e aprile di quest’anno – per convincerli che lì fuori c’era un bottino a cui non erano disposti a rinunciare.
Infine, l’altro grande tema è il terrorismo. Il Marocco sta cercando di distinguersi nella lotta al terrorismo, e il prossimo anno ospiterà il forum internazionale dell’Onu sul tema.
– Sarà il Marocco a presiedere il prossimo anno il forum mondiale contro il terrorismo dell’Onu. La decisione è stata presa ieri nel corso della riunione dei ministri degli Esteri del forum che si è tenuta a margine dell’assemblea generale dell’Onu. A rappresentare il Marocco c’era il ministro degli Esteri, Salahuddin Mezouar, mentre a presiedere i lavori erano i rappresentanti di Stati Uniti e Turchia. Nel corso dei lavori è stata riconosciuta la validità del documento approvato l scorso anno nel corso del vertice che si è tenuto a Marrakesh che si basa sulla risoluzione dell’Onu 2178. Il Marocco presiederà il forum internazionale contro il terrorismo insieme all’Olanda ed è considerato questo da Rabat come “un riconoscimento del nostro ruolo nella lotta al terrorismo e all’estremismo”.