L’articolo di Osservatorio Balcani e Caucaso sui difficili rapporti con l’eredità del regime comunista in Albania.
L’Albania non ha mai fatto i conti con il proprio passato autoritario. Non contribuirà a farlo l’ennesimo provvedimento legislativo, pensato per porre rimedio a onorificenze assegnate nel 2014 a collaboratori del regimeIn occasione del 70° anniversario della liberazione dal nazifascismo (29 novembre del 2014) il ministero della Difesa albanese ha insignito circa mille veterani della Seconda guerra mondiale di una “Medaglia di Riconoscenza”.
Annacquata nella fitta agenda delle celebrazioni, al tempo la notizia non aveva provocato particolari polemiche; ma lo scorso dicembre la stampa albanese ha pubblicato la lista completa dei nominativi premiati alla memoria: tra i nomi dei veterani vi erano anche alcuni collaboratori delle strutture del regime comunista.
Premiata la Sigurimi
A scatenare l’indignazione dell’opinione pubblica – anzitutto delle associazioni dei perseguitati, e inevitabilmente dell’opposizione di centrodestra – è stato anzitutto il nome di Shyqyri Çoku, ex funzionario della Sigurimi e noto responsabile di numerosi processi istruiti ai danni della comunità religiosa del paese (in particolare nel nord, dove era ed è maggiormente radicata la confessione cattolica).
Il nome di Çoku è noto grazie alla testimonianza di padre Zef Pllumi, il prete francescano che nel volume Rrno vetëm për me tregue (Vivi! Solo per testimoniare, Diana Edizioni, 2013) ha raccontato il suo calvario di 22 anni nelle carceri albanesi.Divampata la polemica, il governo albanese è stato costretto a fare un passo indietro.
Nel corso di un’intervista televisiva, la ministra della Difesa Mimi Kodheli ha fatto spallucce, confessando che sì, il suo ministero non si era occupato di vagliare ogni singolo nome.
Poco dopo, il Premier Rama si è invece pubblicamente scusato in Parlamento per l’onorificenza concessa a Çoku, ma ha al contempo scaricato ogni responsabilità sul PD, poiché quell’assegnazione era stata decretata nel 1995, ovvero da un governo di destra.
Sorgente: Albania: l’eredità del regime