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  • Mar 11, 2024
  • 2 minutes

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Il concept di questo progetto (viaggio con video+mostra+blog) e le foto sono di Loris Savino. Le riprese per il video dal titolo M.A.R.E. (storie di Mediterraneo, Arabi, Rivolte ed Europa) – Episodio#1 – sono state realizzate da Marco di Noia, che ne è anche il regista e autore del montaggio (per l’Egitto ha collaborato Luca Quagliato). Al viaggio, durato complessivamente 5 settimane, che ha attraversato Egitto (Il Cairo e Alessandria), Tunisia (Tunisi, Zarzis e la frontiera di Ras Jadir), Libia (Bengasi, Tobruk e Ajdabiya) ho partecipato anche io in qualità di giornalista che si occupa di mondo arabo.

E’ la mattina del 2 febbraio di quest’anno quando mi precipito in Piazza Tahrir dove da qualche giorno una folla di egiziani chiedeva (come avevano fatto prima i tunisini) un cambiamento di regime. In piazza c’è anche il fotografo Loris Savino, che come me aveva deciso di raggiungere la capitale egiziana per raccontare la rivolta. A Tahrir ci accoglie un corteo che vomitava slogan anti-regime. La sera precedente, il presidente Hosni Mubarak aveva parlato alla nazione per dire che avrebbe guidato la transizione verso elezioni presidenziali libere. E magari non si sarebbe piu’ ricandidato (ma forse lo avrebbe fatto suo figlio). Per questo non ci è sembrato strano, quella mattina, vedere nella piazza della protesta anche gruppetti di lealisti che trasportavano cartelli con la scritta: “Sì a Mubarak”. Insieme a Loris, avevo seguito il discorso del rais in un piccolo caffè del centro dove avevamo notato alcuni anziani che apprezzavano le parole di quell’uomo, che si rivolgeva fiero al suo popolo in tv, e che forse era il padre dell’Egitto moderno.
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Il Portale del lavoro dignitoso è un’iniziativa promossa e realizzata dall’Ufficio ILO per l’Italia e S. Marino. L’Agenda del lavoro dignitoso, lanciata dall’ILO nel 1999, pone al centro le aspirazioni delle persone riguardo la propria vita lavorativa che si concretizzano attraverso la possibilità di conseguire un lavoro produttivo e giustamente remunerato, una sicurezza sul luogo di lavoro estesa ad ogni forma di protezione sociale, migliori prospettive di realizzazione personale e di integrazione sociale e la libertà di esprimere le proprie rivendicazioni organizzandosi e partecipando alle decisioni che riguardano il proprio futuro. Il lavoro dignitoso si esprime attraverso i suoi quattro obiettivi strategici: promozione dell’occupazione; protezione sociale; dialogo sociale e tripartitismo; principi e diritti fondamentali nel lavoro. Questi obiettivi sono inseparabili, interconnessi e il mancato raggiungimento di uno di essi pregiudicherà la realizzazione degli altri. La parità di genere e la non discriminazione vanno considerati come tematiche di fondo per il conseguimento degli obiettivi. Con l’adozione della Dichiarazione dell’ILO sulla giustizia sociale per una globalizzazione giusta nel 2008, il concetto di lavoro dignitoso è stato istituzionalizzato. Questo solenne documento costituisce il più importante atto di evoluzione dell’ILO dai tempi della Dichiarazione di Filadelfia confermando sempre di più la validità della visione e del mandato dell’Organizzazione nell’era della globalizzazione. La nuova Dichiarazione costituisce un punto di riferimento fondamentale per la promozione di una globalizzazione giusta fondata sul lavoro dignitoso ed anche uno strumento prezioso per accelerare il processo di realizzazione dell’Agenda del lavoro dignitoso a livello nazionale. “Lavorando insieme a tutti coloro che condividono le aspirazioni espresse nella Dichiarazione, potremo creare un’effettiva convergenza tra le politiche nazionali e internazionali che conduca ad una globalizzazione giusta e ad un maggiore accesso al lavoro dignitoso per tutte le donne e gli uomini nel mondo. Tutti noi possiamo unire i nostri sforzi affinché ciò divenga realtà e lavorare per un maggiore rispetto della dignità umana e per la prosperità globale, al fine di rispondere ai bisogni e alle speranze delle persone, delle famiglie e delle comunità del mondo intero.” Juan Somavia , Direttore Generale dell’ILO

Perché un Portale italiano del lavoro dignitoso?

Partendo da questo invito del Direttore Generale dell’ILO e stimolati dal sempre crescente riconoscimento da parte della comunità internazionale, l’obiettivo del portale è promuovere e diffondere una maggiore conoscenza dell’Agenda del lavoro dignitoso che richiederà sempre di più un approccio partecipativo. Grazie al BLOG del portale, le organizzazioni non governative (ONG), associazioni, fondazioni e università ed ogni altra entità sociale e culturale che opera in Italia ma anche nei Paesi in Via di Sviluppo, potranno esprimere il loro punto di vista e condividere le loro esperienze. In questo percorso, assumerà un’importanza cruciale la collaborazione costante dei costituenti dell’ILO, in quanto principali interlocutori e protagonisti dell’azione dell’Organizzazione sia a livello internazionale che nazionale. Il rafforzamento del dialogo con e tra i costituenti dell’ILO darà vita alla piattaforma del FORUM, un sistema di comunicazione immediato e di facile accesso che vuole garantire ai costituenti italiani un confronto tripartito a tutto campo attraverso lo scambio continuo, rapido e diretto di informazioni, opinioni ed esperienze. http://www.lavorodignitoso.org
  • 11 Marzo 2024
  • 2 minutes
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Per la Giornata Mondiale per il lavoro dignitoso, nel corso di un evento internazionale organizzato dalla Friedrich Ebert Stiftung (FES) e l’organizzazione giovanile della Confederazione tedesca dei sindacati  (DGB Jugend) di Berlino, più di 70 giovani sindacalisti di tutto il mondo stanno discutendo su come promuovere un lavoro dignitoso per i giovani, ora che la crisi economica e finanziaria sta crescendo nella sua seconda ondata. La situazione per i giovani lavoratori sta peggiorando. I lavori non sono più una garanzia per il sostentamento delle generazioni future. Il lavoro precario è diventata una realtà per un gran numero di giovani lavoratori, che non permette loro di vivere con dignità. Nuove forme di sfruttamento sono la realtà quotidiana dei giovani lavoratori, che in ultima analisi, non hanno nient’altro che esperienze di lavoro part-time, telelavoro, lavoro interinale, ecc. Più di 150 milioni di giovani dei paesi in via di sviluppo sono considerati come lavoratori poveri. Dal momento che la crisi economica e finanziaria è iniziata, i tassi di disoccupazione globali sono aumentati di oltre 20 milioni di persone. I giovani sono stati tra i primi a sperimentare gli effetti della crisi. Di solito sono i primi ad essere licenziati dalle imprese, in quanto sono i lavoratori con meno anzianità. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, oltre 80 milioni di giovani sono disoccupati. “Milioni di giovani sono senza lavoro e molti altri sono intrappolati in  lavori breve termine, a bassa retribuzione, o nell’economia informale. Un’intera generazione di giovani è lasciata indietro, e le conseguenze per la società saranno durissime. I governi devono agire con urgenza per ottenere la creazione di posti di lavoro, mantenendo lo stimolo economico necessario piuttosto che dalla diminuzione della spesa pubblica “, ha detto il segretario generale della CIS Sharan Burrow. Durante la riunione di due giorni’, i giovani sindacalisti stanno esplorando come mobilitare e dare voce al loro interesse per le questioni globali come l’occupazione giovanile, lo sviluppo sostenibile, il commercio e il rinnovamento dei sindacati. I giovani rappresentanti sindacali a Berlino stanno spingendo i governi a prendere tutte le misure necessarie per migliorare l’accesso dei giovani al lavoro dignitoso e all”istruzione di qualità e alla formazione. Fonte: ITUC

  • 11 Marzo 2024
  • 2 minutes

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