• Mar 11, 2024
  • 1 minute

Succede spesso che iniziative assunte per stato di necessità si trasformino, poi, in proposte di grande portata politica. È accaduto con il commercio equo e solidale.
È avvenuto in Brasile con la rete di economia solidale ed è successo in Argentina con il rilevamento delle imprese da parte dei lavoratori. Un modo di fare impresa che dovremmo studiare con estrema attenzione, perché potrebbe aiutare noi stessi a trovare nuove vie per risolvere il problema occupazionale e nuove vie per gestire in maniera efficiente e partecipata beni e servizi comuni come acqua, rifiuti, sanità.
Ma l’autogestione argentina riapre anche vecchi dibattiti che la nostra sinistra troppo frettolosamente ha messo in soffitta: la natura e la legittimità del profitto, la proprietà dei mezzi di produzione, la programmazione economica, i rapporti di subordinazione fra mercato e politica. Temi ineludibili per la progettazione di un altro modello di società e di economia di cui abbiamo urgente bisogno.
Lavorare senza padroni. Viaggio nelle imprese “recuperadas” d’Argentina
Autore    Corona Elvira
2012
Editore    EMI  (collana Cittadini sul pianeta)
Acquista il libro su IBS

PREVIOUS POST

Che cos’è mai l’abbondanza frugale, oltre a un ossimoro che lega provocatoriamente due opposti, a un’ennesima parola d’ordine suggestiva e impraticabile? Se qualcuno replicasse così alla prospettiva di una convivenza capace di sobrietà non punitiva, verrebbe preso sul serio da Serge Latouche, e contraddetto con ottime ragioni. Agli argomenti di chi dissente da lui e dagli altri, sempre più numerosi, “obiettori’di crescita”, il maggior teorico della decrescita dedica questo libro, ormai necessario dopo anni di malintesi, resistenze, travisamenti strumentali, accese controversie. Gli sviluppisti incrollabili, o gli scettici poco inclini a dar credito alle logiche antieconomiche, troveranno qui il repertorio delle loro tesi e delle loro perplessità, smontate una a una. Sarà difficile continuare a sostenere con qualche fondatezza che la decrescita è retrograda, utopica, tecnofoba, patriarcale, pauperista. La crisi devastante che stiamo vivendo la indica invece come l’uscita laterale dalla falsa alternativa tra austerità e rilancio scriteriato dei consumi. Un’abbondanza virtuosa, ci avverte Latouche, è forse l’unica compatibile con una società davvero solidale. Titolo    Per un’abbondanza frugale. Malintesi e controversie sulla decrescita Autore    Latouche Serge Dati    2012, 150 p., brossura Traduttore    Grillenzoni F. Editore    Bollati Boringhieri  (collana Temi) Disponibile anche in ebook Acquista su IBS

  • 11 Marzo 2024
  • 1 minute

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *