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  • Mar 11, 2024
  • 1 minute

L’intento di questo lavoro di ricerca è, in prima istanza, quello di analizzare la relazione tra il microcosmo penitenziario ed il macrocosmo sociale, alla luce incidente del principio legislativo per il quale il carcere non dovrebbe essere una realtà chiusa ed avulsa, ma, al contrario, aperta al territorio circostante, con il quale interagire creando spazi ed occasioni per un autentico reinserimento dei detenuti. Questa ricerca, ruotando sul cardine del principio costituzionale per il quale la pena deve tendere alla rieducazione del condannato, muove lo sguardo sugli effetti generati nei carceri italiani dalla crescente presenza di detenuti stranieri, appartenenti a culture diverse, spesso in condizione d’indigenza, che affollano prevalentemente le sedi del centro-nord. Il fenomeno relativamente recente del multiculturalismo negli Istituti, ha messo a nudo le contraddizioni e le arretratezze del sistema penitenziario: normative superate dalle urgenze sociali dettate dall’attualità, strutture logistiche insufficienti e spesso obsolescenti, operatori professionali carenti nel numero ed impreparati a predisporre quel piano di comunicazione transculturale necessario all’assolvimento del proprio compito.
Titolo Carcere e multiculturalismo. Microcosmo penitenziario e macrocosmo sociale
Autore Telesca Donato A.
Prezzo € 16,00
Dati 2011, 160 p.
Editore Quattroventi (collana Materiali)
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Con rigore scientifico e passione civile, nel volume si indaga sul ruolo dei media nella costruzione della figura, generalmente negativa, dell’immigrato, sempre e solo chiamato “clandestino”, secondo una vulgata giornalistica che non gli riconosce altro status: migrante, immigrato, irregolare, richiedente asilo, profugo politico, rifugiato. Ben diversa è l’immagine che risulta negli ambienti scientifici, dalla ricerca sul campo, dai rapporti diretti con le comunità di stranieri in Italia. Ma la realtà conta poco quando la posta in gioco non è la credibilità scientifica ma la preziosa merce del consenso. Gran parte della stampa italiana ha acquisito un ruolo centrale nella definizione del clima di sospetto verso i nuovi arrivati, quando non addirittura di aperta xenofobia. Qualcosa che i meridionali migrati a Torino o Milano negli anni sessanta ben ricordano, quando erano sbattuti in prima pagina dai quotidiani come ‘”calabresi”, “pugliesi” o “siciliani”. Di Luzio si lancia in un coraggioso lavoro di ripristino della verità storica e di informazione, riportando alla memoria recenti avvenimenti di cronaca che hanno rappresentato pagine poco dignitose per l’informazione del nostro paese. Con un’intervista a Laura Boldrini. Postfazione di Oliviero Forti e Emilio Fabio Torsello. Titolo Brutti, sporchi e cattivi. L’inganno mediatico sull’immigrazione Autore Di Luzio Giulio Prezzo Sconto 15% € 8,50 (Prezzo di copertina € 10,00 Risparmio € 1,50) Dati 2011, 181 p., brossura Editore Ediesse (collana Saggi) Acquista il libro su IBS

  • 11 Marzo 2024
  • 1 minute

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