• Mar 11, 2024
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(Ilvostro.it)
RABAT – Doveva essere un’operazione a fari spenti, ma la notizia ha iniziato a fare il giro del Marocco raggiungendo anche la Francia. L’ex presidente Nicolas Sarkozy si appresta a diventare il consigliere personale di re Mohammed VI. Non si tratta di uno di quei titoli onorifici tanto in voga in Africa, ma vuoti di qualsiasi contenuto. Il monarca maghrebino nutre parecchie aspettative da quella che in Marocco viene definita “un’operazione d’alta strategia politica”. Difficile al momento capire di che cosa si occuperà Sarkozy all’atto pratico. «La materia è vasta – ha spiegato il portavoce della casa reale – ma siamo convinti che l’esperienza dell’ex presidente francese risulterà positiva per lo sviluppo del nostro paese».
LA VILLA DI MARRAKECH – Nulla è ancora trapelato sui compensi, ma Sarkozy e la consorte Carla Bruni avranno a disposizione una villa, omaggio del Re, ubicata nel celebre palmeto di Marrakech, in uno dei quartieri più esclusivi (ed occidentali) della città. La notizia piace poco al premier Benkirane e ai Fratelli musulmani che da sempre vedono la Francia come fumo negli occhi. «Siamo al ritorno dei colonizzatori», scrivono con tono sarcastico alcuni giornali vicini al partito che ha vinto le recenti consultazioni elettorali. Ma re Mohammed VI va dritto per la sua strada, redigendo un piano di lavoro da sottoporre al nuovo e per certi versi ingombrante consulente.
I PROBLEMI DA RISOLVERE – Il Marocco sente di avere scarsa credibilità internazionale, per non parlare del turismo, che dopo gli attentati di piazza Jemaa el Fna dell’aprile 2011 (al Café Argana morirono 17 persone) sta vivendo una pericolosa battuta d’arresto. La disoccupazione è un altro aspetto che dovrà essere affrontato e sotto questo aspetto Sarkozy potrebbe favorire l’arrivo di alcune aziende francesi dopo il recente insediamento della Renault a Tangeri. Carla Bruni, ma è un’indiscrezione che trapela da fonti vicine al palazzo di Rabat, dovrebbe diventare testimonial dei tesori del paese. Re Mohammed sogna in grande, alcuni però rasentano la fantascienza, come l’ipotesi di un Marocco nell’euro. Si tratta di un vecchio pallino del monarca, che aveva già parlato di adesione alla moneta unica europea nel lontano 1999, quando si insediò dopo la morte di suo padre Hassan II. Insomma per Sarkozy non si prospetterebbe una passeggiata di salute e neppure una vacanza premio.

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Rabat, 21 ago. (TMNews) – Migliaia di disoccupati si riversano ogni mattina sulla costa atlantica del Marocco, in particolare tra Rabat e Casablanca, per raccogliere tonnellate di cozze, un ‘sovrasfruttamento’ che minaccia l’ecosistema marino di questa regione molto urbanizzata. E’ l’allarme lanciato dagli esperti. Questi disoccupati arrivano dalle baraccopoli, scrutano ogni giorno il mare e aspettano la bassa marea al mattino presto. Il loro obiettivo è la vegetazione marina, nel dettaglio le cozze. Ammassati sul bordo del mare, i banchi di cozze sono rimossi dal loro ambiente naturale con sbarre di ferro da questo piccolo esercito di pescatori illegali che invade quotidianamente le coste. Bracconieri che agiscono nell’impunità e con le autorità che chiudono gli occhi sulla loro attività che minaccia gravemente l’ecosistema marino. “Non possiamo fermare questa attività perché non abbiamo nulla da offrire come contropartita a questi pescatori”, ha ammesso una fonte del comune di Harhoura, località balneare vicino a Rabat. Le cozze contribuiscono a preservare l’ambiente marino: filtrano alcuni organismi acquatici, depurano l’acqua e migliorano l’offerta di plancton, pesci e vita marina. Ogni pescatore improvvisato raccoglie circa 200 chili di cozze che rivende al consumatore, una volta pulite, a 4,5 euro al chilo; il guadagno medio è di 13 euro al giorno. Il numero di pescatori che opera quotidianamente tra Rabat e Bouznika (50 chilometri a sud) non è ufficialmente registrato dalle autorità, ma secondo una fonte della prefettura di Rabat ammonterebbe a più di 2mila persone. In bassa stagione, il numero si dimezza. TM News

  • 11 Marzo 2024
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