• Mar 11, 2024
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CAMPAGNA IO NON RESPINGO

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libia, sbarchi, governo1) L’INVASIONE

“La gente non vuole l’invasione di clandestini ed è per questo che apprezza la linea di Maroni, che per la prima volta è riuscito a fermare gli sbarchi”, Roberto Cota, capogruppo della Lega alla Camera, 10/05/09

Secondo i dati ufficiali degli ultimi 7 anni, per ogni immigrato che arriva via mare, il Governo chiede l’ingresso di altri 12 con la programmazione dei “decreti flussi” che stabiliscono di quanta manodopera straniera l’Italia ha bisogno.

Anno
2002 Sbarcati 23.719 Richiesti dal Governo 20.500 più sanatoria 697.000
2003 Sbarcati 14.331 Richiesti dal Governo 19.500
2004 Sbarcati 13.635 Richiesti dal Governo 79.000
2005 Sbarcati 22.939 Richiesti dal Governo 159.000
2006 Sbarcati 22.016 Richiesti dal Governo 520.000
2007 Sbarcati 20.165 Richiesti dal Governo 170.000
2008 Sbarcati 36.951 Richiesti dal Governo 150.000

Totale:
Sbarcati 153.756
Richiesti dal Governo 1.815.000

2) CLANDESTINO A CHI?

I respingimenti in Libia sono “una svolta nella lotta all’immigrazione clandestina”, Roberto Maroni, 7/05/09

Secondo dati del Ministero dell’Interno, solo il 13% degli immigrati senza permesso di soggiorno è arrivato via mare. E tutti gli altri? In aereo. Con un visto turistico, che poi hanno lasciato scadere. La clandestinità in realtà è il primo passo di quasi tutti i percorsi migratori. Si entra da regolari, con un visto turistico. Poi il visto scade, si entra nella clandestinità e si cerca un lavoro in nero in attesa di regolarizzarsi.

3) I REGOLARI

“Solo la fermezza crea condizioni per una positiva gestione dell’immigrazione regolare”, Roberto Maroni, 9/05/09

La legge prevede che il datore di lavoro debba assumere l’immigrato prima dell’ingresso in Italia, quando ancora si trova nel suo paese di origine. Ma come si fa a assumere qualcuno senza averlo prima conosciuto? E’ impossibile. Infatti nessuno lo fa. A meno di vendere quella assunzione per 6-7.000 euro. Assumere uno straniero che si trova in Italia senza documenti è impossibile. Lo straniero deve prima ritornare nel proprio paese e presentarsi all’Ambasciata italiana. Una farsa

4) LEGALITÀ

“La linea dei respingimenti è in linea con le normative europee ed i trattati internazionali”, Roberto Maroni, ministro dell’Interno, 10/05/09

Nel 2005 l’Italia respinse in Libia oltre 1.500 immigrati arrivati a Lampedusa. Le operazioni vennero bloccate dalla Corte Europea dei diritti umani e dal Parlamento Europeo. Violavano il divieto di respingimento dei rifugiati sancito dalla Convenzione dell’Onu sui rifugiati, ma anche la Convenzione contro la Tortura e la Carta europea dei diritti umani, che vietano deportazioni collettive e in paesi a rischio tortura.

5) RIFUGIATI SI O NO?

“Sui barconi non vi è nessuno che possa godere del diritto di asilo”, Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, 12/05/09

Nel 2008, il 75% di chi è sbarcato a Lampedusa ha fatto richiesta di asilo politico. Non tutte erano richieste autentiche. È evidente. E infatti le domande sono esaminate da una Commissione dove siedono membri delle Nazioni Unite e delle Prefetture. Tuttavia il 50% dei richiedenti ha avuto un permesso di soggiorno per asilo politico o per protezione internazionale. Significa che una persona su tre di quelle che sbarcano in Sicilia fugge da guerre e regimi. In particolare dalle nostre ex Colonie: Somalia, Eritrea ed Etiopia. Respingerli è vietato dalle Convenzioni Internazionali. L’articolo 10 della Costituzione riconosce il diritto d’asilo politico.

6) TUTTI I DISPERATI DEL MONDO

“Il nostro Paese non può farsi carico dell’intera povertà del mondo”, Roberto Calderoli, senatore Lega Nord, Ministro per la Semplificazione normativa.

L’Italia ha il minor numero di rifugiati tra i Paesi europei. Lo scorso anno sono state presentate 31.000 domande d’asilo. I rifugiati nel mondo sono 12 milioni. L’80% si trova in paesi poveri. Siria e Giordania – da sole – ospitano due milioni di rifugiati iracheni. Iran e Pakistan – da soli – ospitano 3 milioni di rifugiati afgani. In Italia la prima nazionalità dei rifugiati è quella eritrea. Dal 2005 ne sono arrivati 6.000 via mare. In Sudan, di rifugiati eritrei ce ne sono 130.000.

ISCOS Marche

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bando tesi di laurea volontariatoIl Csv Marche lancia un concorso per l’assegnazione di un Premio per tesi di laurea e una Borsa di studio per progetti di tesi sul volontariato. In palio complessivi 3.000 euro. Scadenza 31 maggio

ANCONA – Nell’ultimo decennio l’attività di studio e ricerca nel Terzo settore ha conosciuto uno sviluppo significativo. Rispetto ad altri campi di indagine, quello del non-profit sembra caratterizzato da una notevole ricchezza di informazioni, riflessioni e materiali di ricerca.
Ecco perchè, il Csv-Avm Centro Servizi per il Volontariato delle Marche ha pensato di stimolare una sempre maggiore partecipazione di giovani laureati, neolaureati o laureandi delle Università delle Marche a tali percorsi di ricerca, attraverso l’istituzione di un riconoscimento per chi ha già realizzato o intende realizzare tesi attorno al ruolo ed all’azione condotti dalle associazioni di volontariato.

Il Csv-Avm Marche dunque promuove un bando di concorso per:

N. 1 PREMIO PER TESI DI LAUREA: destinato a un/una laureato/a di qualsiasi facoltà delle Università delle Marche (vecchio e nuovo ordinamento) per lo svolgimento di tesi di laurea su temi inerenti il volontariato nella regione Marche, presentate dal 1 gennaio 2003 ad oggi.

N. 1 BORSA DI STUDIO: destinata ad uno/a studente/ssa laureando/a di qualsiasi facoltà delle Università delle Marche che stia progettando o intenda progettare una tesi di laurea su temi inerenti il volontariato nella regione Marche e che verrà discussa entro l’anno accademico 2009.

Quanto ai premi in palio, il fondo previsto dal Csv per il presente bando è di complessivi 3.000 Euro, di cui:
– 1.000 Euro saranno destinati al primo classificato del PREMIO PER TESI DI LAUREA
– 2.000 Euro saranno destinati al primo classificato della BORSA DI STUDIO

Gli elaborati saranno valutati da una commissione nominata dal Csv-Avm e composta da persone di provata esperienza e competenza sulle tematiche del volontariato e della ricerca scientifica.

La scadenza per partecipare al bando è fissata per il 31 maggio 2009 e gli esiti saranno resi noti a partire dal 31 luglio 2009 sul sito web http://www.csv.marche.it

Modalità di partecipazione e moduli per la domanda sono nel bando integrale scaricabile qui

Per ulteriori informazioni rivolgersi al:
Csv-Centro servizi per il volontariato delle Marche, chiamando il n.verde 800 651212 interno 9
oppure lo 071 – 2814126 (dal lun al ven dalle 9 alle 13)
oppure scrivendo una mail a segreteria@csv.marche.it



ISCOS Marche

  • 11 Marzo 2024
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Riceviamo e pubblichiamo

Conclusioni della 98’ Conferenza ILO per un Patto Globale per il Lavoro

Quest’anno la Conferenza annuale ILO e’ stata di importanza straordinaria.
Di fronte alla crisi finanziaria, economica ed occupazionale, con risvolti sociali spesso drammatici non solo nei paesi poveri, l’ILO ha saggiamente deciso di mettere al centro della conferenza la discussione per la approvazione di un Patto Globale per il lavoro discusso in una Commissione tripartita sulla Crisi, che ha lavorato una settimana.
Intorno a questa priorità la Conferenza ha organizzato anche tre giorni di Summit alla presenza di alcuni capi di Stato e di governo, ministri del lavoro e leader dei segretari generali dei sindacati e degli imprenditori e dei piu’ importanti attori globali come il Presidente del Brasile Lula, il Presidente francese Sarkozy, la presidente della Repubblica argentina Kirchner. E’ stata la prima opportunita’ per discutere delle politiche e delle strategie che dovrebbero essere attuate sia a livello nazionale che internazionale per affrntare la crisi occupazionale globale. Il Summit ha discusso in panel le questioni connesse al coordinamento regionale ed internazionale, la cooperazione allo sviluppo, i principi e i diritti fondamentali al lavoro e le strategie a livello settoriale e di impresa.
Il Presidente Lula ha sottolineato la necessita’ di rimettere in discussione il modello globale e soprattutto il ruolo del Fondo Monetario internazionale, che sino ad oggi ha adottato ricette uguali per situazioni profondamente diverse, ha criticato l’impossibilita’ di raggiungere un accordo fondamentale in sede di OMC per la indisponibilita’ di USA e Europa di accettare una flessibilizzazione del commercio nel settore agricolo attraverso la eliminazione dei sussidi alla esportazione e ha annunciato la sottoscrizione di un importante accordo tripartito tra imprenditori, sindacati e governo brasiliano nel settore della produzione di canna da zucchero per la produzione di biofuel che dovrebbe costruire un nuovo modello produttivo, di relazioni industriali e di tutela dell’ambiente. Lula ha annunciato inoltre di aver sottoscritto insieme alla Presidente Khirchner una lettera al Primo Ministro inglese Gordon Brown per sostenere la partecipazone dell’ILO al prossimo G20 e il coinvolgimento di questa organizzazione, insieme alle altre istituzioni internazionali nella definizione delle misure idonee a superare la crisi.

La Commissione sulla crisi che ha discusso e approvato la proposta di Patto Globale per il Lavoro ha approvato una serie di strumenti per la soluzione di questa complessa crisi; il documento verra’ pubblicato non appena disponibile, una volta definitivamente approvato.

Il Patto Globale per il Lavoro si poggia su una serie di principi su cui deve avviarsi la ripresa e lo sviluppo, tra cui:
la protezione e la crescita attraverso le imprese sostenibili, servizi pubblici di qualita’, adeguata strumentazione di protezione sociale per tutti come parte di una azione nazionale ed internazionale per aiutare la ripresa e lo sviluppo, il sostegno alle donne e agli uomini in condizioni di vulnerabilità, giovani e lavoratori con basse professionalità o migranti.
Individuazione di misure per mantenere l’occupazione e facilitare la transizione da un lavoro ad un altro e per l’accesso al mercato del lavoro per i disoccupati.
La definizione ed il rafforzamento dei servizi pubblici per l’impiego e altre istituzioni per il mercato del lavoro.
Il rifiuto di soluzioni protezionistiche e le conseguenze negative di una spirale salariale deflazionarla e il peggioramento delle condizioni di lavoro.
La promozione delle norme fondamentali del lavoro e gli altri standard internazionali che sostengano l’economia la ripresa occupazionale e riducano le disuguaglianze di genere.
La promozione del dialogo sociale, del tripartismo e della contrattazione collettiva.
L’ILO inoltre con le altre agenzie internazionali e le istituzioni finanziarie internazionali e i paesi industrializzati dovrebbe rafforzare la coerenza delle politiche e aumentare la cooperazione allo sviluppo per i paesi più poveri ed in transizione.

Il documento sulla crisi ed il Patto Globale per l’Occupazione ha anche individuato una serie di misure per accelerare la creazione della occupazione, e il sostegno alle imprese, la costruzione di sistemi di protezione sociale e delle persone, il rafforzamento del rispetto delle norme internazionali del lavoro, il dialogo sociale, la contrattazione collettiva e la individuazione di misure in grado di definire una globalizzazione equa.

La Conferenza ha lavorato con altre commissioni per la definizione di uno strumento per la lotta all’ HIV IAIDS, una Commisisone specifica sulla questione di Genere e una Commissione stabile della Conferenza che valuta la violazione delle norme ILO da parte di alcuni governi.

Per saperne di più: Organizzazione Internazionale del Lavoro

Cecilia Brighi Dipartimento Politiche Internazionali

ISCOS Marche

  • 11 Marzo 2024
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