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  • Mar 11, 2024
  • 3 minutes

Riceviamo e pubblichiamo

Conclusioni della 98’ Conferenza ILO per un Patto Globale per il Lavoro

Quest’anno la Conferenza annuale ILO e’ stata di importanza straordinaria.
Di fronte alla crisi finanziaria, economica ed occupazionale, con risvolti sociali spesso drammatici non solo nei paesi poveri, l’ILO ha saggiamente deciso di mettere al centro della conferenza la discussione per la approvazione di un Patto Globale per il lavoro discusso in una Commissione tripartita sulla Crisi, che ha lavorato una settimana.
Intorno a questa priorità la Conferenza ha organizzato anche tre giorni di Summit alla presenza di alcuni capi di Stato e di governo, ministri del lavoro e leader dei segretari generali dei sindacati e degli imprenditori e dei piu’ importanti attori globali come il Presidente del Brasile Lula, il Presidente francese Sarkozy, la presidente della Repubblica argentina Kirchner. E’ stata la prima opportunita’ per discutere delle politiche e delle strategie che dovrebbero essere attuate sia a livello nazionale che internazionale per affrntare la crisi occupazionale globale. Il Summit ha discusso in panel le questioni connesse al coordinamento regionale ed internazionale, la cooperazione allo sviluppo, i principi e i diritti fondamentali al lavoro e le strategie a livello settoriale e di impresa.
Il Presidente Lula ha sottolineato la necessita’ di rimettere in discussione il modello globale e soprattutto il ruolo del Fondo Monetario internazionale, che sino ad oggi ha adottato ricette uguali per situazioni profondamente diverse, ha criticato l’impossibilita’ di raggiungere un accordo fondamentale in sede di OMC per la indisponibilita’ di USA e Europa di accettare una flessibilizzazione del commercio nel settore agricolo attraverso la eliminazione dei sussidi alla esportazione e ha annunciato la sottoscrizione di un importante accordo tripartito tra imprenditori, sindacati e governo brasiliano nel settore della produzione di canna da zucchero per la produzione di biofuel che dovrebbe costruire un nuovo modello produttivo, di relazioni industriali e di tutela dell’ambiente. Lula ha annunciato inoltre di aver sottoscritto insieme alla Presidente Khirchner una lettera al Primo Ministro inglese Gordon Brown per sostenere la partecipazone dell’ILO al prossimo G20 e il coinvolgimento di questa organizzazione, insieme alle altre istituzioni internazionali nella definizione delle misure idonee a superare la crisi.

La Commissione sulla crisi che ha discusso e approvato la proposta di Patto Globale per il Lavoro ha approvato una serie di strumenti per la soluzione di questa complessa crisi; il documento verra’ pubblicato non appena disponibile, una volta definitivamente approvato.

Il Patto Globale per il Lavoro si poggia su una serie di principi su cui deve avviarsi la ripresa e lo sviluppo, tra cui:
la protezione e la crescita attraverso le imprese sostenibili, servizi pubblici di qualita’, adeguata strumentazione di protezione sociale per tutti come parte di una azione nazionale ed internazionale per aiutare la ripresa e lo sviluppo, il sostegno alle donne e agli uomini in condizioni di vulnerabilità, giovani e lavoratori con basse professionalità o migranti.
Individuazione di misure per mantenere l’occupazione e facilitare la transizione da un lavoro ad un altro e per l’accesso al mercato del lavoro per i disoccupati.
La definizione ed il rafforzamento dei servizi pubblici per l’impiego e altre istituzioni per il mercato del lavoro.
Il rifiuto di soluzioni protezionistiche e le conseguenze negative di una spirale salariale deflazionarla e il peggioramento delle condizioni di lavoro.
La promozione delle norme fondamentali del lavoro e gli altri standard internazionali che sostengano l’economia la ripresa occupazionale e riducano le disuguaglianze di genere.
La promozione del dialogo sociale, del tripartismo e della contrattazione collettiva.
L’ILO inoltre con le altre agenzie internazionali e le istituzioni finanziarie internazionali e i paesi industrializzati dovrebbe rafforzare la coerenza delle politiche e aumentare la cooperazione allo sviluppo per i paesi più poveri ed in transizione.

Il documento sulla crisi ed il Patto Globale per l’Occupazione ha anche individuato una serie di misure per accelerare la creazione della occupazione, e il sostegno alle imprese, la costruzione di sistemi di protezione sociale e delle persone, il rafforzamento del rispetto delle norme internazionali del lavoro, il dialogo sociale, la contrattazione collettiva e la individuazione di misure in grado di definire una globalizzazione equa.

La Conferenza ha lavorato con altre commissioni per la definizione di uno strumento per la lotta all’ HIV IAIDS, una Commisisone specifica sulla questione di Genere e una Commissione stabile della Conferenza che valuta la violazione delle norme ILO da parte di alcuni governi.

Per saperne di più: Organizzazione Internazionale del Lavoro

Cecilia Brighi Dipartimento Politiche Internazionali

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Negli ultimi due anni i media hanno registrato trecentodicianove casi di violenza razzista in Italia e le aggressioni sono in continuo aumento. Centodiciannove nel 2007, centoventiquattro nel 2008 e nei primi quattro mesi 2009 si contano già settantasei atti di violenza. Numeri che riguardano persone reali. Una ricostruzione solo parziale, la punta dell’iceberg si potrebbe definire, di un fenomeno in costante crescita. Cronache di ordinaria intolleranza documentate nel “Libro bianco sul razzismo in Italia” curato dall’associazione Lunaria. «É un lavoro collettivo-spiega il presidente di Lunaria Gulio Marcon -uno strumento utile a gruppi e associazioni per capire e arginare un fenomeno montante», quello del razzismo. Un tentativo di decostruzione dei pregiudizi e degli stereotipi comuni nell’opinione pubblica e nel discorso dei media attraverso l’analisi di otto casi esemplari: dal pogrom di Ponticelli alla strage di Erba, dalla violenza subita da Navtej Singh a Nettuno sino al caso dello stupro della Caffarella.

I curatori del Libro bianco fanno una premessa: l’Italia non è un paese razzista, ma è innegabile che esistano preoccupanti fenomeni di razzismo. Nel paese sembra essere in atto un processo di legittimazione culturale, politica e sociale del razzismo che vede protagonisti gli attori pubblici e istituzionali. E, in un Europa che sembra sempre più pervasa da pulsioni xenofobe, il caso italiano appare ancora più inquietante. L’opinione pubblica internazionale e le istituzioni europee guardano con sempre maggiore preoccupazione al caso Italia. E il rapporto di Lunaria è aggiornato all’aprile 2009, quando ancora l’Europa non aveva visto l’Italia all’opera nel lavoro di respingimento degli immigrati e nella diatriba con Malta su chi dovesse ospitare i migranti alla deriva sul cargo Pinar. Preoccupa tuttavia la saldatura avvenuta tra razzismo istituzionale, xenofobia popolare e stigmatizzazione mediatica dello straniero.


ISCOS Marche

  • 11 Marzo 2024
  • 3 minutes
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Segnaliamo un interessante articolo da Osservatorio Balcani di Majola Rukaj

La mancata ammissione alla lista bianca di Schengen fa aumentare in Albania la convinzione di essere cittadini di serie B e fa di Bruxelles una meta ancora lontana. Il dibattito in Albania a seguito della recente proposta sui visti della Commissione europea.
L’Albania rimane nella lista nera, e diversamente da quanto previsto, il 1 gennaio del prossimo anno non rappresenterà un momento storico d’avvicinamento del paese balcanico allo spazio Schengen. La notizia ha colto l’attenzione dei media e della politica albanese, tanto da fare passare in secondo piano l’atmosfera tesa post-elettorale mentre lo spoglio, a un mese dalle votazioni, non è ancora stato concluso del tutto.

La mancata promozione dell’Albania nella lista bianca – come avvenuto del resto anche per Kosovo e Bosnia – è stata ampiamente interpretata da politici, politologi e giornalisti albanesi all’insegna della frustrazione e della percezione che nonostante il progresso la situazione dell’Albania pare agli occhi di Bruxelles di gran lunga peggiore rispetto ai suoi vicini balcanici.

continua la lettura su Osservatorio Balcani


ISCOS Marche

  • 11 Marzo 2024
  • 3 minutes

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