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  • Mar 11, 2024
  • 2 minutes

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Il consiglio di sicurezza dell’Onu ha condannato “l’azione militare dell’Eritrea contro Gibuti” a Ras Dumeira, la regione frontaliera. La condanna è contenuta in una dichiarazione approvata in nottata all’unanimità. Il Consiglio “condanna l’azione militare dell’Eritrea contro Gibuti a Ras Dumeira e nell’isola di Dumeira”, è scritto nella dichiarazione letta dall’ambasciatore degli Stati Uniti all’Onu, Zalmay Khalilzad, presidente di turno del Consiglio. L’organo dell’Onu “sollecita le due parti a impegnarsi per un cessate il fuoco e le esorta, in particolare l’Eritrea, a mostrare moderazione e a riportare le loro forze alle posizioni precedenti l’incidente”, aggiunge la dichiarazione.

La tensione fra i due paesi è molto alta da quando, il 16 aprile scorso, truppe eritree hanno compiuto – secondo Gibuti – un’incursione nella regione settentrionale di Ras Dumeira. Per il suo controllo i due Paesi si sono già affrontati a due riprese, nel 1996 e nel 1999. Negli ultimi tre giorni, secondo fonti militari di Gibuti, nove soldati gibutini sono rimasti uccisi e 60 feriti nei combattimenti. Gli scontri sono scoppiati martedì nella regione che si affaccia sulle rotte strategiche del Mar Rosso.

Sembra che accanto ai soldati gibutini si siano schierati anche dei militari e dei dispositivi francesi.Il governo di Asmara ha protestato contro il dipartimento di stato Americano, dichiarandosi vittima di una campagna maliziosa e diffamatoria, rifiutando le accuse “in spirito e nella lettera”, e accusando gli Stati Uniti di essere i veri responsabili della crisi dell’area del Corno d’Africa.

Inviti ad abbassare i toni e a risolvere le differenze tra i due paesi col dialogo sono arrivati anche dall’Egitto e dalla Lega Araba. In un appello lanciato ieri sera al termine di un incontro urgente dedicato alle tensioni tra i due paesi il vice Segretario generale della Lega, Ahmed Ben Helli, ha chiesto ad Asmara di ritirare le sue truppe al più presto, precisando che contatti tra l’organismo pan-arabo e l’Eritrea sono già in corso. Il governo eritreo avrebbe inoltre accettato l’arrivo nel paese di una commissione speciale incaricata di indagare sugli scontri al confine.

Come se non bastassero le tensioni ai confini con Gibuti e con l’Etiopia, un gruppo ribelle eritreo la scorsa settimana ha dichiarato di aver ucciso 12 soldati del governo, precisamente “il 30 maggio e il 1 giugno, sulla strada tra Bada e Massawa”, come ha detto Yassin Mohamed, portavoce del Red Sea Afars Democratic Organisation. Gli attacchi non sono stati confermati da fonti indipendenti. Il gruppo ribelle RSADO fa parte dell’Eritrean Democratic Alliance, una coalizione di 13 movimenti di opposizione con base in Etiopia formatasi lo scorso mese.

(fonti: MISNA, AFP, Reuters)

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I sindacalisti che volevano partecipare alla manifestazione del Primo Maggio a Istanbul il 1 maggio 2008 sono stati violentemente attaccati dai gruppi anti sommossa della polizia turca. Ufficialmente, 530 dimostranti sono stati arrestati e 38 persone ferite, ma ITUC, che condanna fortemente l’uso di violenza eccessiva, crede che i numeri siano più alti.
Le autorità hanno vietato la manifestazione non appena la Confederation of Progressive Trade Unions of Turkey (DISK, affiliata di ITUC), la Confederation of Turkish Trade Unions (TÜRK-IS), e la Confederation of Public Employees’ Trade Unions (KESK) hanno dichiarato che si sarebbe tenuta nella piazza Taksim, tristemente nota per gli eventi del 1977, quando persone armate non identificate aprirono il fuoco contro i lavoratori, uccidendone 37.
La polizia ha dichiarato che avrebbe usato “violenza proporzionale” se i sindacati avessero tenuto la manifestazione, e in effetti la polizia ha agito violentemente. La polizia di Istanbul, rinforzata da squadre di altre città, ha attaccato le persone che si stavano riunendo di fronte alla sede del DISK con lacrimogeni, colpendo e ferendone altre, e arrestando i capi di DISK e KESK dopo averli malmenati.
“Ogni tipo di violenza è totalmente inaccettabile, proporzionale o no”, ha dichiarato Guy Ryder, segretario generale di ITUC, “La quantità di forza e violenza usata dalla polizia anti sommossa per contrastare la manifestazione è completamente non proporzionata e inammissibile. Ogni lavoratore nel mondo ha il diritto di dimostrare il Primo Maggio.”
In una lettera spedita alle autorità, ITUC ha fatto appello al Primo Ministro Tayyip Erdogan per assicurare che la Turchia aderisca ai principi della Libertà di Associazione e dei diritti sindacali di base come esposto nelle convenzioni fondamentali OIL, delle quali la Turchia è firmataria.

  • 11 Marzo 2024
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Si è aperto ieri a Katibougou, in Mali il VII Forum dei Popoli che riunirà diverse centinaia di rappresentanti della società civile africana e internazionale.
Il summit fa da controvertice al G8, iniziato ieri.
“Qui a Katibougou ci possiamo riunire liberamente all’aria aperta; quelli del G8 sono chiusi con migliaia di guardie del corpo… è perché non sono in pace con le loro coscienze”, dice Barry Aminata Touré che, a capo della ‘Coalizione per l’Alternativa al debito e per lo sviluppo’ (Cad-Mali), presiede anche il comitato organizzatore del controvertice. “La giustizia sociale è un passaggio obbligato e inevitabile per assicurare una presa di coscienza duratura e definitiva delle problematiche dello sviluppo nel mondo. Daremo spazio ai contadini africani, alle donne, ai giovani. Non lasceremo il nostro destino nelle mani dei paesi ricchi” ed aggiunge: “I governi dei G8, paesi fortemente industrializzati, sono i primi responsabili della crisi alimentare e dei mutamenti climatici da surriscaldamento del pianeta”. Tra i principali argomenti in agenda a Katibougou, l’annullamento del debito estero, l’istruzione, lo sviluppo agricolo e l’industrializzazione in Africa, i conflitti per la terra e l’acqua, la cooperazione allo sviluppo, i diritti sociali, economici e culturali, i leader africani e i loro popoli.

fonti: Misna, NDTV , New Vision,
foto Breitbart

  • 11 Marzo 2024
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