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  • Mar 11, 2024
  • 2 minutes

Unknown Soldier è un personaggio dal volto sfigurato, sempre coperto dalle bende, creato originariamente nel 1966 per raccontare la seconda guerra mondiale. Joshua Dysart, lo sceneggiatore, e Alberto Ponticelli, il disegnatore, ne hanno recuperato i caratteri esteriori per catapultarlo in una dimensione completamente diversa: da agente segreto campione di mimetismo nel fumetto degli anni sessanta, Unknown Soldier diventa il dottor Lwanga Moses, convinto pacifista, desideroso di tornare nel Paese, che ha lasciato da bambino, per dare una mano al suo popolo. La storia inizia con il conferimento a Lwanga di un premio umanitario e finisce con l’uccisione di un ragazzo da parte dello stesso, nel momento in cui la violenza diventa la soluzione ad ogni problema anche per lui. Perché Unknow Soldier non tratta solo della brutalità esteriore della guerra, ma anche delle trasformazioni che avvengono all’interno delle persone.

Dysert racconta di essersi interessato agli estremisti religiosi dopo l’attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle. In questo modo è avvenuto il suo incontro con Joseph Kony, capo dei ribelli ugandesi del Lord’s Resistance Army e “messaggero” di Dio in terra, dotato di poteri soprannaturali. Ma la documentazione trovata su internet non poteva essere sufficiente per raccontare una guerra che in 17 anni ha lascito a terra ventimila persone. Così all’inizio del 2007, dopo che nell’estate precedente era stato concordato un cessate il fuoco, Dysart parte per l’Uganda dove vive con il popolo Acholi e visita Kampala ed Entebbe. Ciò che porta a casa sono storie troppo forti per essere raccontate in un fumetto e una seria dedizione per la causa che lo induce a scrivere anche un blog informatissimo e aggiornatissimo sull’Uganda. Oltre a mille foto utilizzate da Ponticelli per ricreare ambienti e personaggi.

Nel suo blog Dysart scrive: “Io ho visto persone al punto più basso della loro vita, poi sono tornato a casa e ho trasformato il tutto in un fumetto di guerra e azione. Facciamo del nostro meglio per non sfruttare semplicemente la vita di queste persone, ma nel mio cuore non sono sicuro che questa sia la cosa giusta da fare”. In altri momenti, invece, lo sceneggiatore si mostra più fiducioso nel fine del suo lavoro: “Questo fumetto è una sorta di calvario per me. Ogni mese è una battaglia scriverlo. Viaggiare nell’Africa orientale, vivere con gli Alcholi, i Lango e i Baganda, stare nelle loro case, mangiare alla loro tavola, assistere alla gioia e ai dispiaceri della loro vita…. Nulla nella mia vita può essere paragonato a queste esperienze e far rientrare tutta questa umanità viva dentro ad un libro di guerra, non è facile. Alcune volte mi domando se è la cosa giusta da fare, ma il fatto che la gente legga questo blog, lasci un commento e si faccia coinvolgere nella discussione … mi fa sperare che la decisone commerciale che abbiamo preso con questo libro ci porti davvero a diffondere nuove idee sull’Africa”.

Per saperne di più: articolo di Peacereporter di Chiara Pracchi; il sito dello sceneggiatore e quello del disegnatore.
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L’International Trade Union Confederation (ITUC), e la Confederazione europea dei sindacati (CES) ha scritto una lettera congiunta al Primo Ministro turco la scorsa settimana per protestare contro le continue molestie, licenziamenti, procedimenti giudiziari arbitrari e arresti di membri e dirigenti della Confederazione dei sindacati dei lavoratori del pubblico impiego (Kesk). Ad oggi 32 persone sono ancora in carcere, senza possibilità di un giusto processo e in violazione delle norme del Consiglio d’Europa.

Il mese prossimo, il 15 agosto, partiranno i negoziati sulle condizioni di lavoro per i lavoratori del settore pubblico in Turchia. Le autorità turche li definiscono “colloqui di consultazione collettiva”, che di per sé è già una violazione della Convenzione 98 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) sulla contrattazione collettiva. L’ITUC e la CES considerano questi fatti come una strategia per indebolire la posizione negoziale del sindacato, che costituisce una grave violazione della Convenzione OIL n. 87 sulla libertà di associazione.

ITUC aveva già scritto al governo turco in tre occasioni (29 maggio, 15 giugno e 18 giugno) per protestare contro i numerosi arresti di membri e dirigenti del Kesk e di una delle sue principali affiliate, il sindacato degli insegnanti Egitim-Sen. Il 28 maggio, 35 di loro sono stati arrestati, e 22 sono in carcere ancora oggi. Dieci membri e dirigenti erano già in carcere prima. Non c’è stato alcun tipo di risposta a nessuna di queste lettere.

“Ovviamente è del tutto inaccettabile che il sindacato del settore pubblico in Turchia sia preso di mira in vista delle prossime trattative sulle condizioni di lavoro, per mezzo di detenzioni in contrasto con la legislazione turca e le norme internazionali. I cittadini di un paese democratico non possono essere arbitrariamente detenuti senza giusto processo” ha dichiarato Guy Ryder, segretario generale ITUC.

I diritti dei lavoratori possono essere esercitati solo in un clima libero da violenza, minacce di rappresaglie o di qualsiasi tipo contro i loro dirigenti e soci. Il CES ITUC ha pertanto fermamente invitato il governo turco a garantire il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli arrestati.

L’ITUC rappresenta 170 milioni di lavoratori in 312 organizzazioni nazionali aderenti da 157 paesi.
http://www.youtube.com/ITUCCSI

Per ulteriori informazioni, si prega di contattare il Dipartimento ITUC Stampa: +32 2 224 0204 o +32 476 621 018



ISCOS Marche

  • 11 Marzo 2024
  • 2 minutes
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E’ un progetto promosso e finanziato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle politiche sociali, con il Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati e realizzato dal Comune di Ancona.

L’Anolf di Ancona ha collaborato alla realizzazione.
Tramite percorsi di educazione all’arte il progetto si propone l’integrazione culturale e l’inclusione sociale dei giovani migranti presenti ad Ancona.
Il risultato è una “descrizione densa” delle nuove generazioni e un racconto della città vista dai ragazzi che la abitano.

Dove: Mole Vanvitelliana
Quando: dal 17 ottobre al 22 novembre
dal martedì al venerdì, dalle 16 alle 19.30 (mattina su prenotazione)
Sabato e domenica 10-12.30/ 16-19.30
Informazioni e prenotazioni visite presso il Museo della Città
071 2225037 (da martedì a domenica dalla 10 alle 13)
www.comune.ancona.it


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  • 11 Marzo 2024
  • 2 minutes

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