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  • Mar 11, 2024
  • 1 minute

Riportiamo dal sito Stranieri in Italia i risultati di un forum di discussione con alcuni spunti di riflessione interessanti:

Roma – 24 giugno 2008 – “Se potessi, te ne andresti dall’Italia?”. Un mese fa, all’indomani delle presentazione del pacchetto sicurezza, abbiamo chiesto ai nostri lettori stranieri se erano pronti a fare le valigie.

Chiedevamo risposte d’istinto, ne sono arrivate più di 4mila. Il risultato? Il 77% è sicuro: “Sì, me ne andrei”, solo il 17% rimarrebbe, mentre gli indecisi sono a quota 6%.

Per scoprire cosa c’è dietro quest’agognata fuga di massa basta dare un’occhiata alle centinaia di commenti lasciati a margine dell’articolo che lanciava il sondaggio.

La maggior parte dei lettori andrebbe via per fuggire al clima pesante creatosi in Italia, che troppo spesso sfocia in razzismo.

“Con l’aria che tira, ci sto pensando. Gli italiani hanno problemi economici e vogliono scaricarli sugli immigrati”scrive Abdoulaye. Un altro lettore, che si firma “fiero di essere straniero”, punta il dito contro “questo Paese razzista”, che non riesce “a vedere la differenza tra uno straniero che lavora per bene ( magari anche padre di una famiglia) e un delinquente”.

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I sindacalisti che volevano partecipare alla manifestazione del Primo Maggio a Istanbul il 1 maggio 2008 sono stati violentemente attaccati dai gruppi anti sommossa della polizia turca. Ufficialmente, 530 dimostranti sono stati arrestati e 38 persone ferite, ma ITUC, che condanna fortemente l’uso di violenza eccessiva, crede che i numeri siano più alti.
Le autorità hanno vietato la manifestazione non appena la Confederation of Progressive Trade Unions of Turkey (DISK, affiliata di ITUC), la Confederation of Turkish Trade Unions (TÜRK-IS), e la Confederation of Public Employees’ Trade Unions (KESK) hanno dichiarato che si sarebbe tenuta nella piazza Taksim, tristemente nota per gli eventi del 1977, quando persone armate non identificate aprirono il fuoco contro i lavoratori, uccidendone 37.
La polizia ha dichiarato che avrebbe usato “violenza proporzionale” se i sindacati avessero tenuto la manifestazione, e in effetti la polizia ha agito violentemente. La polizia di Istanbul, rinforzata da squadre di altre città, ha attaccato le persone che si stavano riunendo di fronte alla sede del DISK con lacrimogeni, colpendo e ferendone altre, e arrestando i capi di DISK e KESK dopo averli malmenati.
“Ogni tipo di violenza è totalmente inaccettabile, proporzionale o no”, ha dichiarato Guy Ryder, segretario generale di ITUC, “La quantità di forza e violenza usata dalla polizia anti sommossa per contrastare la manifestazione è completamente non proporzionata e inammissibile. Ogni lavoratore nel mondo ha il diritto di dimostrare il Primo Maggio.”
In una lettera spedita alle autorità, ITUC ha fatto appello al Primo Ministro Tayyip Erdogan per assicurare che la Turchia aderisca ai principi della Libertà di Associazione e dei diritti sindacali di base come esposto nelle convenzioni fondamentali OIL, delle quali la Turchia è firmataria.

  • 11 Marzo 2024
  • 1 minute
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Si è aperto ieri a Katibougou, in Mali il VII Forum dei Popoli che riunirà diverse centinaia di rappresentanti della società civile africana e internazionale.
Il summit fa da controvertice al G8, iniziato ieri.
“Qui a Katibougou ci possiamo riunire liberamente all’aria aperta; quelli del G8 sono chiusi con migliaia di guardie del corpo… è perché non sono in pace con le loro coscienze”, dice Barry Aminata Touré che, a capo della ‘Coalizione per l’Alternativa al debito e per lo sviluppo’ (Cad-Mali), presiede anche il comitato organizzatore del controvertice. “La giustizia sociale è un passaggio obbligato e inevitabile per assicurare una presa di coscienza duratura e definitiva delle problematiche dello sviluppo nel mondo. Daremo spazio ai contadini africani, alle donne, ai giovani. Non lasceremo il nostro destino nelle mani dei paesi ricchi” ed aggiunge: “I governi dei G8, paesi fortemente industrializzati, sono i primi responsabili della crisi alimentare e dei mutamenti climatici da surriscaldamento del pianeta”. Tra i principali argomenti in agenda a Katibougou, l’annullamento del debito estero, l’istruzione, lo sviluppo agricolo e l’industrializzazione in Africa, i conflitti per la terra e l’acqua, la cooperazione allo sviluppo, i diritti sociali, economici e culturali, i leader africani e i loro popoli.

fonti: Misna, NDTV , New Vision,
foto Breitbart

  • 11 Marzo 2024
  • 1 minute

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