Riceviamo da Lorenza Lo Sasso, Information and Project Officer di ISCOS IAL Cisl Bruxelles questo interessante report su un’esemplare iniziativa di sinergia tra cooperazione e comunicazione.
Report sulla conferenza Comunicating development in innovative ways
Bruxelles, 19 novembre 2008. La conferenza, tenutasi presso la sede dell’infopoint di EuropeAid, ha dato l’occasione di presentare i risultati di un progetto realizzato in collaborazione con l’organizzazione AMREF (African Medical and Research Foundation), il quotidiano “Guardian”ed il periodico “Observer” e l’istituto di credito “Barclays”. I partner hanno iniziato insieme un progetto intitolato “Katine”, come la contea a nord est dell’Uganda in cui si è realizzato, a partire dall’ottobre 2007 della durata di tre anni.
La conferenza è stata l’occasione per presentare una modalità di collaborazione tra entità così diverse e quanto, ognuna con le sue specifiche caratteristiche, siano state fondamentali ad implementare e a realizzare il progetto.
Per la presentazione attinente al ruolo dei Media, è intervenuto Jo Confino, capo redattore del settore per lo sviluppo sostenibile del quotidiano “Guardian”. Il giornalista ha raccontato costruzione del sito web http://www.guardian.co.uk/katine come un mezzo molto efficace, più degli articoli scritti, per la raccolta dei fondi e non solo. Internet si è prestato bene come mezzo atto a dare una visione complessiva del lavoro. Quello che il media ha potuto realizzare è stata non solo una sensibilizzazione all’argomento, ma anche una percezione concreta e visibile dei progressi fatti nel corso dei mesi. L’idea di “adottare” un villaggio e mostrare le problematiche di maggiore importanza quali salute, educazione e reperimento di cibo e acqua potabile è stata vincente nel suo obiettivo: dare concretezza e semplicità a temi molto complessi e permettere una visione reale di quello che si conosce ma spesso visto come distante (anche persone che fanno donazioni e acquistano prodotti provenienti da commercio equo e solidale non hanno una proiezione chiara di come può strutturarsi un progetto).
Il quotidiano, insieme al periodico inglese, ha monitorato il lavoro svolto, mostrando come le donazioni “prendevano forma” riuscendo a raggiungere uno degli obiettivi fondamentali che si voleva far nascere da questa collaborazione: dare trasparenza.
La seconda parte dell’incontro si è svolta alla presenza di un rappresentante della “Barclays Bank”, in cui si è discusso soprattutto della sostenibilità del progetto, di quanto la partecipazione dell’istituto di credito sia legata alla volontà di creare dei piani che portino ad interventi duraturi e guardino l’interesse delle comunità locali. Ha presentato la partecipazione della banca come un organismo aggiuntivo con cui relazionarsi e cooperare e dare maggiori opportunità a chi lavora in questo campo.
Infine, Joshua Kyallo, direttore per i progetti in Uganda per l’AMREF, ha innanzitutto illustrato il ruolo dei tre partner che a loro volta hanno svolto il proprio lavoro in collaborazione con le comunità locali della contea africana. Successivamente ha elencato gli obiettivi che il progetto si propone di realizzare: costruire la capacità e rafforzare il funzionamento delle strutture di governo, attraverso azioni sul sistema scolastico, aumentare l’accesso all’acqua potabile, al cibo, rafforzare il ruolo della comunità locale nelle decisioni sulla gestione del loro territorio e migliorare il sistema sanitario.
La presentazione si è conclusa con un elenco di risultati derivati dalla collaborazione sinergica con i media, tra i più importanti, la possibilità di dare una sembianza più umana alla comunità africana e, dall’altro lato, permettere di avere una visione critica dall’esterno di come si svolge il progetto. Così grazie ad internet e a tutti i mezzi che possono affluire al suo interno, quali fotografie, video, percorsi virtuali, fino ai semplici articoli, ottenere un report trasparente del lavoro svolto.
Alla conclusione della presentazione molti si sono chiesti come far sì che ci siano altre collaborazioni sullo stesso genere in futuro, in cui i mezzi di comunicazione vadano ad aiutare la cooperazione allo sviluppo. I tre rappresentanti hanno risposto concordando che alla base di tutto deve riuscire una buona collaborazione con la comunità locale, da considerarsi come elemento essenziale e base per una strategia globale.