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  • Mar 11, 2024
  • 1 minute

Il governo italiano esprime la propria “gratitudine” al governo birmano per il sostegno alla candidatura dell’Italia a membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel 2017-2018.
Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Emma Bonino, nel corso della conferenza stampa organizzata al termine dell’incontro con il suo omologo birmano, Wunna Maung Lwin. Al centro dei colloqui ci sono stati i rapporti bilaterali tra i due paesi.
“L’interscambio fra Italia e Myanmar ammonta a 46 milioni di dollari e il nostro paese è al 24mo posto nel mondo. Per quanto riguarda la nostra Cooperazione allo sviluppo, fra cancellazione del debito, crediti d’aiuto e doni, il volume dei nostri interventi è pari a 26 milioni di euro circa e riguarda prevalentemente interventi nel settore rurale. Intendiamo mantenere ed estendere la nostra collaborazione in questo ambito, che è uno degli strumenti più adeguati anche nel campo della cooperazione economica”, ha detto la Bonino.
viaAgenzia Nova | Articolo | Cooperazione: Bonino, Italia grata a Myanmar per sostegno candidatura a membro non permanente Onu.

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Sul sito di Oxfam Ricardo Fuentes Nieva dimostra come negli Stati Uniti e nel Regno Unito i più ricchi hanno pagato meno tasse negli ultimi trent’anni e come sia aumentata la loro capacità di regolare il livello di tasse da pagare.

Non si tratta dunque di duro lavoro o fortuna. Anche Ben Bernanke, capo della Federal Reserve degli Stati Uniti, nel recente discorso inaugurale all’Università di Princeton (una delle più esclusive del mondo, sia per la difficoltà che per i costi), ammette che la meritocrazia è un sistema in cui “le persone più fortunate per la salute e per il patrimonio genetico, per il supporto familiare, e forse per il reddito; per le opportunità di carriera ed educazione, e per molti altri motivi difficili da elencare, queste sono le persone che ottengono le ricompense maggiori”.

E’ una sfida alle élite di tutto il mondo, e a due credenze ben radicate: che se sei ricco è perché te lo meriti; e che in una società equa ognuno è responsabile soltanto per sé stesso.

Ma i dati dimostrano che in molti paesi dimostrano che i privilegiati pagano sempre meno tasse.

In un articolo (pubblicato recentemente in un fascicolo sulla concentrazione del reddito del Journal of Economic Perspectives), Alvaredo, Atkinson, Picketty e Saez
analizzano le tendenze di lungo periodo delle tasse per l’1% più ricco di USA, UK, Germania e Francia.

Qui il grafico:

E va di pari passo l’aumento della quota di ricchezza posseduta. Ecco un altro grafico con un dato sull’Italia:

Il circolo che si autoalimenta è questo: più diventano ricchi, meglio riescono a influenzare le leggi sulla tassazione e ad aumentare quindi la propria ricchezza.

Come possiamo bilanciare questa pressione sulla politica?

viaHow do the rich get richer? Tax rates and the top 1 percent | Oxfam GB | Policy & Practice.

  • 11 Marzo 2024
  • 1 minute

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