Politiche migratorie irragionevolmente restrittive in tutto il mondo, Europa inclusa, rendono i lavoratori migranti estremamente vulnerabili e spesso li spingono in condizioni di lavoro informali e non protette. Ciò accade in settori come agricoltura e costruzioni. Anche le donne nei lavori domestici sono particolarmente a rischio. I sindacati che combattono per il lavoro dignitoso stanno lavorando per assicurare che questi lavoratori siano protetti e liberati dal lavoro forzato. In realtà molti di loro non soffrono soltanto per il lavoro forzato ma sono anche vittima di lavoro minorile e discriminazione e non possono organizzarsi in maniera legale. Assicurare la libertà di associazione per tutti i lavoratori offre uno strumento efficace per proteggersi e difendere i propri interessi, e per aiutare le vittime del traffico a riconquistare le proprie vite e la propria dignità. Le politiche concentrate sulla fase di migrazione della tratta di esseri umani si sono dimostrate inadeguate. L’unica strada per debellare la tratta è agire contro le situazioni di sfruttamento. Agire per il rispetto dei diritti dei lavoratori fermerà imprenditori opportunisti dal cercare un’alternativa più economica alla loro forza lavoro.
Ad Ancona dal 30 agosto al 7 settembre il Festival Internazionale Adriatico Mediterraneo vede 100 artisti in 9 giorni, dalle 18 alle 24 (3 eventi a sera), protagonisti di 40 spettacoli invadere 14 tra i luoghi più suggestivi della città, porta d’Oriente, capoluogo delle Marche, da poco nominata sede permanente del Segretariato dell’Adriatico. Dalla Chiesa del Gesù alla Mole Vanvitelliana, dall’Arco di Traiano al Teatro delle Muse, dalla Sinagoga al porto, musica, poesia, arte, cinema e originali appuntamenti in esclusiva per il festival con artisti provenienti dall’area del bacino Adriatico Mediterraneo: dalla Croazia, al Marocco, dalla Spagna ad Israele, disegnano nuovi scenari di integrazione e coesione.
Produzioni ed eventi culturali progettati per il festival, come l’anteprima assoluta del film Alma, che inaugura il 30 agosto alla Mole Vanvitelliana il programma della manifestazione; storia vera di un equipaggio russo abbandonato al suo destino ed adottato dalla gente del porto di Ancona con la regia di Max Volponi. Il 31 agosto sempre alla Mole Vavitelliana dedicato ai Balcani sarà il concerto di Massimo Zamboni (ex CCCP-CSI), che partecipa anche alla presentazione del film Il tuffo della rondine di Stefano Savona che racconta della città di Mostar e del concerto che lì tennero dieci anni fa i CSI. Il 1 settembre David Riondino dà voce in un’altra produzione ad hoc per il festival sotto l’egida dell’Associazione Adriatico Mediterraneo e del Teatro Stabile delle Marche: con la lettura teatral-musicale del poema La Rosa di Franco Scataglini (tra le voci più belle del ‘900 di origine anconetana) con musiche originali di Giovanni Seneca.
Tra le esclusive nazionali la notte dedicata alle donne con Il canto di Lilith che mescola artiste provenienti da Algeria, Marocco, Sudan, Madagascar, Spagna e Italia. Saranno presenti Nicola Piovani, Rami Fortis, Eugenio Bennato, Massimo Zamboni, David Riondino, Massimo Carlotto e una mostra, “Cartoline dalla Serbia” a cui partecipa Aleksandar Zograf.
Riportiamo da Misna: “Promuovere i benefici di praticare i valori e i principi umani del rispetto, della gentilezza, dell’allegria, dell’onestà e della solidarietà”: secondo il vice-presidente Lenin Moreno, è l’obiettivo della ‘Giornata nazionale dell’allegria e della solidarietà’, istituita annualmente per l’ultimo venerdì di Ottobre. In una cerimonia al Palazzo di Carondelet di Quito, sede della presidenza, Moreno, colpito da tetraplegia, ha incoraggiato gli ecuadoriani “a sfruttare i miracoli quotidiani che ci offre la vita, come il sorriso che è il migliore analgesico, rafforza il sistema immunitario e cura anche alcune malattie”; il buon umore, ha aggiunto, “è una parte esenziale dell’essere umano, un fattore per ottenere l’armonia”. L’iniziativa, sancita in un decreto, punta a migliorare le relazioni interpersonali creando occasioni di incontro e interscambio culturali; prevede anche un ‘programma permanente di formazione sui valori umani’ diretto in particolare agli amministratori statali.