Mar 11, 2024
|
Italia |
Marocco |
nascita |
1906 |
1955 |
contesto della nascita |
rivoluzione industriale |
protettorato francese |
periodo nero |
fascismo |
protettorato francese |
lotta sociale |
esiste e funziona |
conflitti tra manifestanti e stati |
relazione con partiti |
autonomia politica |
relazione politica |
affiliazione |
elevata |
meno del 10% |
risorse finanziarie |
proveniente dagli affiliati |
proveniente da affiliati + stato |
statuto |
esistente |
in attesa di applicazione della legge |
Un punto su cui si è soffermata la discussione è l’effettività degli accordi, ovvero il concreto ottenere i benefici legali e materiali concordati fra le parti. Un problema che si manifesta, pur in forme diverse, in entrambi i paesi. Accordi sottoscritti vengono disattesi dichiarando che sono insostenibili, che sono emerse difficoltà impreviste, che i tempi vanno allungati oppure vanno ridimensionati i benefici. Tutto ciò logora molto più la credibilità del sindacato rispetto a quella delle controparti datoriali e governative, portando alla convinzione che il sindacato non serve o, peggio, serve solo per dare una giustificazione ai privilegi dei sindacalisti. Elemento comune è la debolezza delle forme di mobilitazione e di lotta tradizionali, come lo sciopero, in un contesto di crisi, globalizzazione e dispersione dei lavoratori in unità produttive piccole.
Il secondo giorno si è assistito ad un dibattito molto acceso (ovvero vivace, non c’era ostilità) e costruttivo tra gli esponenti dei due sindacati. Costoro hanno analizzato i motivi che hanno prodotto le scissioni dando vita a nuovi sindacati e condiviso alcune problematiche interne. In particolare i meccanismi di formazione della leadership ed i rischi della sua degenerazione. Una dirigente della FDT ha espresso pubblicamente una critica al proprio Segretario generale presente in sala, sostenendo che era molto competente nel suo lavoro ma che doveva favorire il ricambio tanto auspicato e lasciare la sua posizione ad una donna. In effetti la quota riservata alle donne è del 20% ma dal prossimo Congresso la FDT punta al 50% ed a porre un limite ai mandati.
A partire da questa criticità, altri hanno evidenziato la mancanza di trasparenza e di comunicazione all’interno del sindacato. Hanno inoltre segnalato una mancanza di visione strategica per il futuro a causa dell’individualismo, dell’incapacità di gestire i conflitti, della scarsa o mancata motivazione e democrazia. Hanno pertanto proposto un maggior rispetto per la donna, un approccio mirato all’integrazione dei giovani e alla creazione di cellule indipendenti per cercare di risolvere i conflitti interni.
Il terzo giorno ha rappresentato un’occasione d’introspezione, di riflessione e di analisi sul sindacato d’appartenenza. Interessante evidenziare che i partecipanti hanno concordato che l’analisi interna va fatta periodicamente perché quanto vale oggi può essere diverso in una fase successiva.
La valutazione dei partecipanti al corso è stata positiva. Essi sono rimasti particolarmente colpiti dall’autonomia economica dei sindacati italiani e hanno fatto richiesta di continuare su questa linea di formazione per comprendere ancor più in profondità il modello organizzativo interno ed eventualmente godere di un appoggio tecnico da parte del sindacato italiano. A questo proposito si è anche ipotizzato un viaggio in Italia da parte di una piccola delegazione dei 2 sindacati e successivamente realizzare altri momenti di formazione in Marocco sulle tecniche di gestione degli affiliati.
[gallery ids="3203,3204,3205,3206,3207,3208,3209,3210,3211,3212,3213"]
A partire dal marzo 2012, l’ISCOS ha aperto una propria sede in Marocco, con l’obiettivo di affiancare e sostenere le più importanti e rappresentative organizzazioni sindacali e della società civile nel loro sforzo teso ad affermare i diritti civili, sindacali, economici, sociali e culturali nel paese.
Partecipano a questo progetto gli ISCOS regionali di Marche, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna: il ruolo di capofila e coordinamento è affidato all’ISCOS Marche
Questa attività si sviluppa nel quadro del progetto “Rafforzamento del ruolo e dell’azione dei Sindacati marocchini e delle Organizzazioni della società civile nella promozione e tutela dei diritti umani, del lavoro, delle donne e dei minori” reso possibile grazie al finanziamento delle regioni: Marche, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Sicilia.