Una scelta importante quella del Festival di Roma di aprire la sezione principale, Cinema 2008, con un film come 8. Nato su iniziativa di due giovani produttori francesi, il film ha dato la possibilità a otto registi di peso di sviluppare in piena libertà un corto fra 8 e 13 minuti, che prendesse spunto da uno degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, assunti all’unanimità dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel settembre 2000. Dopo la crisi dell’11 settembre e, com’è facile prevedere, ancor più dopo il crack finanziario degli ultimi mesi, capi di stato e di governo che avevano per la prima volta assunto precisi impegni per ridurre la povertà del cinquanta per cento entro il 2015, hanno trovato facili argomenti per ridurre gli investimenti nella cooperazione, eliminando dalla loro agenda la questione. 8, sulla carta un’operazione ad alto rischio di rigidità istituzionale, ha prodotto otto corti assai diseguali – nell’impatto, nell’approccio e nella tenuta stilistico-formale – ma che nell’insieme sembrano votarsi soprattutto ad un’azione di monito severo, nei confronti dei paesi firmatari, come della stessa istituzione che ha promosso «la più audace decisione che l’umanità abbia mai preso su questo pianeta», come l’ha definita Muhammad Yusuf. Un monito scomodo, se è vero che, come hanno denunciato gli stessi produttori in conferenza stampa, le Nazioni Unite, adducendo per pretesto il fatto che il corto diretto da Mira Nair – How can it be?, in cui una donna musulmana decide di lasciare il marito e il figlio per mettersi con uno sposato – avrebbe offerto una visione offensiva dell’islam, non solo hanno preteso l’eliminazione del loro logo, ma hanno svolto una vera e propria azione di boicottaggio del film, dissuadendo gli organizzatori del festival di Cannes dal selezionarlo, anche se era già pronto a maggio.
E’ uscito il calendario di Adriatico Mediterraneo di novembre e dicembre 2008, nel quale saranno realizzati eventi incentrati sul tema del dialogo interculturale. Tra gli eventi spettacoli teatrali, concerti e incontri con gli studenti. Molti i nomi di spicco: Neri Marcorè, Erri De Luca, Gian Antonio Stella, Bebo Storti, Paolo Rumiz e molti altri.
L’Istituto per la Cooperazione allo Sviluppo – ISCOS, la ONG promossa dalla CISL, ha 25 anni! È un tempo sufficiente per una riflessione sul significato e per un bilancio di questa istituzione della CISL. Ma è anche un’occasione per guardare al futuro. Vi invitiamo a discutere con noi del senso, degli obiettivi, delle metodologie migliori che una ONG di emanazione sindacale come ISCOS dovrà attuare nel futuro per essere un efficace strumento di diffusione dei diritti umani e più in particolare dei diritti dei lavoratori!
Per ricordare i 25 anni di ISCOS ma soprattutto per discutere del futuro di una grande intuizione della CISL sei invitato a partecipare all’iniziativa ISCOS che si terrà a Roma il 10 novembre 2008, alla vigilia della Conferenza Internazionale della Cisl, presso l’Auditorium di via Rieti con inizio alle ore 15,30 e che terminerà verso le ore 19,00. Saranno con noi, insieme ai fondatori Carniti, Colombo, Gabaglio, Marini, Merli Brandini, Sergi, anche tanti amici che hanno partecipato con passione alla cooperazione dell’ISCOS-CISL. Concluderà l’iniziativa il Segretario Generale della CISL, Raffaele Bonanni.
Durante l’incontro vogliamo anche ringraziare tutte le persone e le strutture della Cisl che ci aiutano a portare avanti i progetti a favore delle popolazioni più povere del mondo.
Pubblichiamo due traduzioni in italiano di documenti del TUCTA, Trade Union Congress of Tanzania. Si tratta di un profilo degli iscritti del 2004, con alcune notizie storiche sul sindacato tanzaniano, e di una sintesi di una proposta di studio del 2008, con ulteriori dati sulla composizione e sulla storia del sindacato.
Inizia oggi a Firenze la 49. edizione del Festival dei Popoli – Festival Internazionale del Documentario (14-21 novembre 2008), un’edizione rinnovata che, come spiega il neodirettore Luciano Barisone, intende rendere conto della profonda mutazione che il documentario sta attraversando di fronte alle nuove tecnologie, alle nuove forme di riproduzione del reale, alle nuove possibilità di diffusione. Se l’Africa non è presente in prima persona, a raccontare attraverso gli occhi di cineasti africani le scommesse di un universo in continua mutazione, non per questo il Festival dei Popoli si disinteressa del continente africano. E così troviamo nel Concorso Ufficiale Lungometraggi un interessante documentario di produzione franco-tedesca che offre una visione molto particolare dell’Africa. Parliamo di Amour, sexe et mobylette (Amore, sesso e motorino, 2008) di Maria Silvia Bazzoli e Christian Lelong: attraverso diverse storie d’amore, il film si pone in presa diretta con il cuore vibrante di un continente e delle sue complesse mutazioni.
E’ disponibile sulla web tv della CISL l’intera conferenza internazionale di martedì 11 novembre scorso, alla quale hanno partecipato il Presidente del Brasile, Luiz Ignacio Lula da Silva, il ministro degli affari esteri Franco Frattini, il ministro ombra per gli affari esteri del Pd Massimo D’Alema, il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il responsabile del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace Renato Raffaele Card. Martino, i segretari generali di Cgil e Uil, Guglielmo Epifani e Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl.
TUNISI – Sindacalisti arrestati e torturati. Manifestanti uccisi dalla polizia. Giornalisti in carcere. E una potente macchina di censura per evitare il dilagare della protesta. Non è una lezione di storia sul fascismo, ma la cronaca degli ultimi dieci mesi in Tunisia. Una cronaca che non lascia dubbi sulla natura del regime di Zine El Abidine Ben Ali – alla guida del paese dal 1987 – e che svela il lato nascosto di un paese visitato ogni anno da milioni di turisti e ogni anno abbandonato da migliaia di emigranti. Per scriverla ho dovuto raggiungere clandestinamente la città di Redeyef, cuore della rivolta, nel sud ovest del Paese, e incontrare i testimoni chiave di quello che i circoli democratici di Tunisi già definiscono come il movimento sociale più importante e duraturo degli ultimi 20 anni in Tunisia. Quando la polizia mi ha scoperto, era già troppo tardi. Da quel giorno sono stato sorvegliato da agenti in borghese, giorno e notte. Il mio telefono è finito sotto intercettazione. Sono stato intimidito. Ma all’aeroporto di Tunisi, perquisendo i miei bagagli non hanno trovato quello che cercavano. Le interviste erano arrivate in Italia prima di me, grazie a un rodato sistema di posta clandestina e a una buona connessione internet.