(ANSAmed) – BRUXELLES, 22 AGO – I paesi della primavera araba nel Mediterraneo meridionale ed orientale sono alle prese con serie sfide macroeconomiche, in un clima di crescente incertezza. Lo afferma un rapporto della Banca europea di ricostruzione e sviluppo (Bers), che ha recentemente esteso la sua attivita’ in Egitto, Marocco, Tunisia e Giordania. Secondo lo studio ”le economie di questi quattro paesi hanno ricevuto un colpo dal declino del turismo, degli investimenti stranieri diretti e del commercio, mentre gli investitori hanno adottato un approccio attendista, almeno a breve termine”. Il documento vede le economie dei paesi dove la Bers gia’ investe crescere piu’ lentamente nel 2012 e nel 2013 rispetto alle previsioni del maggio scorso, principalmente a causa delle stime di riduzione di crescita in Russia. Inoltre la regione, in generale, continua ad essere influenzata dalla crisi nell’Eurozona. Lo sviluppo economico del Mediterraneo meridionale ed orientale rimane quindi molto fiacco nel complesso. Tutti i paesi della regione hanno registrato un aumento della spesa sociale per rispondere alle pressioni popolari, esacerbando il problema del deficit. La disoccupazione, specie giovanile, rimane un problema cronico in tutti e quattro i paesi dell’area e la soluzione probabilmente tardera’ a causa dell’attivita’ economica inadeguata. In Egitto i settori piu’ deboli sono stati i trasporti, la produzione industriale e il turismo. ”Gli investimenti diretti stranieri – riferisce il rapporto Bers – devono ancora riprendere e l’Egitto e’ ancora in una posizione precaria”. L’economia della Giordania ha registrato una crescita inattesa del 3% nel primo trimestre del 2012 ma il disavanzo pubblico e’ aumentato significativamente, a causa della instabilita’ politica regionale e dei picchi dei costi dell’energia. In Marocco Bers prevede una crescita piu’ debole nel 2012, dati gli stretti legami con l’Eurozona. Il Pil reale e’ salito solo del 2,8% nel primo trimestre dell’anno, allargando il deficit gia’ esistente.
Solo la Tunisia sta mostrando segni di ripresa nei primi tre mesi del 2012, con il Pil reale cresciuto del 4,8% su base annua. La ripresa economica sembra essere su larga scala e la relazione ha osservato una crescita del 33% nel settore del turismo e del 29% degli investimenti esteri diretti. Allo stesso tempo pero’ e’ in salita la pressione fiscale in Tunisia, a causa dell’aumento della spesa sociale.(ANSAmed).