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  • Mar 11, 2024
  • 1 minute

Ad un passo dal cuore. L’emozionante diario di un medico che lotta ogni giorno per ridare speranza a Chaaria, un piccolo villaggio in Kenya
Autore Gaido Beppe; Bonanate Mariapia; Carraretto Miriam
Prezzo
Sconto 15% € 12,66
(Prezzo di copertina € 14,90 Risparmio € 2,24)
Dati 2013, 168 p., brossura
Editore San Paolo Edizioni (collana Il pozzo – 2ª serie)
 
Beppe Gaido, medico, appartenente alla congregazione del Cottolengo, è arrivato a Chaaria (Kenya) nel 1998, in un territorio assai lontano dal Kenya turistico, segnato dalla povertà e da un’economia di pura sussistenza. Vi ha trovato un dispensario, che ha trasformato in un ospedale, aggiungendovi ogni anno un reparto. Il libro – curato da Mariapia Bonanate, giornalista de “Il Nostro Tempo”, e da Miriam Carraretto – è il diario di questa impresa non comune. Cuore del volume è l’incontro con l’umanità dolente: davanti al lettore si alternano personaggi indimenticabili, capaci di far emergere la vera realtà dell’Africa e delle africane, al di là degli stereotipi e dei pregiudizi occidentali. “Credo che l’unica risposta al male del mondo sia il silenzio, accompagnato dal nostro impegno serio e costante nel servizio di chi soffre”. L’impegno di Beppe Gaido per l’Africa.
viaAd un passo dal cuore. L’emozionante diario di un medico che lotta ogni giorno per ridare speranza a Chaaria, un piccolo villaggio in Kenya – Gaido Beppe; Bonanate Mariapia; Carraretto Miriam – Libro – IBS – San Paolo Edizioni – Il pozzo – 2ª serie.

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Si apre oggi la Mostra del nuovo cinema di Pesaro. Presente anche la cinematografia balcanica: tra i film in concorso “Matei Child Miner” opera prima di finzione della documentarista Alexandra Gulea Un anno fa fu la Bosnia, con “Djeca – Buon anno Sarajevo” di Aida Begić con Marija Pikić, ad aggiudicarsi il primo premio. Ora tocca alla Romania puntare al Premio Lino Miccichè nella 49° edizione della Mostra del nuovo cinema di Pesaro in programma dal 24 al 30 giugno.

Una manifestazione storica che tra i sette titoli in concorso presenta “Maei copil miner – Matei Child Miner”, opera prima di finzione della documentarista Alexandra Gulea. Una figlia d’arte: il padre Stere è uno dei grandi nomi della vecchia guardia romena, autore di un caposaldo come “Morometii – La famiglia Moromete”, nonché insegnante alla scuola Caragiale dove ha avuto tra gli allievi anche Cristian Mungiu. FestivalPerugia Il film, presentato in prima mondiale a Rotterdam lo scorso gennaio, è ambientato in una zona mineraria ed è incentrato sul piccolo Matei, che vive col nonno e vuole scappare di casa, mentre i genitori lavorano in Italia. Il film coglie il giovane protagonista in un momento fondamentale, quando le illusioni si devono scontrare con la dura realtà. In concorso anche “My Dog Killer” della slovacca Mira Fornay, “Non lo so ancora” di Fabiana Sargentini, “L’estate sta finendo” di Stefano Tummolini (noto per “Un altro pianeta”) e il cileno “La chupilca del Diablo” di Ignacio Rodríguez. Al Cile, al suo “nuovissimo cinema” (il regista di punta è il Pablo Larrain di “Tony Manero”, “Post Mortem” e “No – I giorni dell’arcobaleno”), è riservata la retrospettiva. Tra i titoli “La vida de los peces” di Matias Bize e “Gloria” di Sebastian Lelio (cui è dedicata un omaggio) con una straordinaria Paulina Garcia, premiata come migliore attrice all’ultimo Festival di Berlino per l’interpretazione di una sessantenne che con coraggio e generosità cerca l’amore. “Gloria” sarà film di chiusura, mentre per l’apertura in piazza ci sarà il russo “A Long and Happy Life” di Boris Khlebnikov, tra i più rappresentativi registi russi del nuovo millennio. Anche questo un lungometraggio in concorso Berlino, sull’attaccamento alla terra di una comunità di contadini che sta per perdere i terreni che le danno da vivere. Da notare la sezione “Femminile plurale: Animazioni russe” con i lavori delle registe attive nell’animazione: Maria Muat, punta di diamante della puppet animation e allieva del grande Sergej Obrastov, Natalia Dabizha, la cui interpretazione de “Il Barbiere di Siviglia” ha ricevuto premi in tutto il mondo, Irina Marglina, regista e produttrice di film d’animazione e documentari ed Elizaveta Skvortsova, autrice del ciclo “Ninna nanne dal mondo”. Infine il workshop con Daniele Gaglianone, uno dei migliori registi italiani di oggi e autore dell’importante documentario “Rata nece biti” sulla Bosnia del dopo guerra, e, nella serata “Signes de Nuit”, il cortometraggio “Nous serons l’hiuile – We Will Become Oil” di Mihai Grecu. La Romania è protagonista anche nelle sale italiane con la recentissima uscita del film vincitore dell’Orso d’oro a Berlino, “Il caso Kerenes – Poziţia Copilului” di Călin Peter Netzer. Un film notevole con le interpretazioni magistrali di Luminita Gheorgiu e Bogdan Dumitrescu. La prima è una madre ricca, di successo e soffocante, il secondo un figlio poco responsabile che in un incidente stradale uccide un bambino. L’ennesima madre romena assillante, la corruzione diffusa a ogni livello, il tentativo di non pagare le colpe, una denuncia di una società che si è arricchita ma ha perso di vista la propria umanità. Un film solido, che spiazza in continuazione, ben scritto e diretto e con interpreti perfetti. viaPesaro, la Romania e il cinema.

  • 11 Marzo 2024
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l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il gruppo intergovernativo che si occupa dello studio del cambiamento climatico, ha diffuso la prima parte del suo nuovo e atteso rapporto sul clima, concludendo che il riscaldamento globale è principalmente causato dalle attività dell’uomo. Negli ultimi giorni si era discusso molto sui dati che sarebbero stati comunicati dall’IPCC, spesso criticato dagli scettici sulle teorie sul cambiamento climatico. Le informazioni contenute nel rapporto danno nuovi importanti elementi per comprendere che cosa è successo e che cosa potrà succedere al clima della Terra.

Gli esperti dell’IPCC dicono di essere sicuri “al 95 per cento” che le attività umane siano la “causa dominante” nei processi di riscaldamento del pianeta e che lo siano state almeno a partire dagli anni Cinquanta del Novecento (nel 1995 il livello di certezza era pari al 50 per cento, nel 2011 al 66 per cento, e nel rapporto più recente del 2007 al 90 per cento). Nella versione riassunta indirizzata ai governi del rapporto, che sarà diffuso integralmente nei prossimi giorni, si spiega che il riscaldamento dell’aria, degli oceani e del suolo è “inequivocabile” e che il rallentamento del fenomeno negli ultimi 15 anni non dimostra molto, perché si tratta di un periodo troppo breve per valutare l’andamento nel lungo termine delle temperature. Il rapporto dell’IPCC spiega che se si continueranno a emettere grandi quantità di gas serra, come l’anidride carbonica prodotta dalla combustione dei combustibili fossili (carbone, derivati del petrolio, ecc), si potranno verificare nuovi cambiamenti nel sistema climatico con gravi conseguenze per gli ecosistemi. Per evitare questi cambiamenti l’IPCC raccomanda l’adozione di nuove soluzioni che portino a una “riduzione sostanziale e cospicua delle emissioni di gas serra”. viaCosa dice il nuovo rapporto sul clima | Il Post. Per leggere il documento riservato ai politici tradotto in italiano clicca qui:  http://transitionitalia.wordpress.com/2013/09/27/ipcc-ar5-lultima-sveglia/  

  • 11 Marzo 2024
  • 1 minute

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