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26 Giugno 2009 ORE 17.30

PIAZZA DEL PLEBISCITO – ANCONA

“SICURI DI UN FUTURO INSIEME”

CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA , PER LA COSTRUZIONE DI UN CLIMA DI SICUREZZA E CONVIVENZA TRA TUTTI I CITTADINI , PER IL PIENO GODIMENTO DEI DIRITTI INVIOLABILI DELL’ UOMO

“Non mi chiamare straniero ,
guardami bene negli occhi ,
al di là dell’ odio ,
dell’ egoismo e della paura e vedrai che sono un essere umano ,
non posso esserti estraneo”

Rafael Amor

INVITIAMO TUTTA LA CITTADINANZA A PARTECIPARE

CGIL, CISL e UIL DI ANCONA e RETE MIGRANTI “DIRITTI ORA” impegnati da anni a costruire una società basata sulla convivenza, sulla accoglienza, che riconosca nella diversità una ricchezza e non un ostacolo, non possono tacere di fronte alla discussione ed all’approvazione da parte del Parlamento delle norme chiamate Pacchetto Sicurezza. Ci opponiamo ad una politica che amplifica l’emarginazione, facendo leva su paura e razzismo, alimenta l’egoismo, l’esclusione e di fatto l’illegalità, nega l’accoglienza e la solidarietà, nonché i diritti della persona.

RITENIAMO

Che la costruzione di un clima di sicurezza e convivenza passi attraverso il pieno godimento di questi diritti resi ancora più problematici dalla crisi economica, e non attraverso la marginalizzazione, l’invisibilità, la clandestinità dei poveri, dei senza fissa dimora, dei migranti , in generale di chi in questo momento si trova in una condizione di bisogno. Tutto ciò danneggerebbe le loro famiglie, i loro rapporti di lavoro ed anche le famiglie con cui essi hanno iniziato un percorso di convivenza e quelle di cui essi si prendono cura,

INDICIAMO

Una giornata di mobilitazione per il giorno 26 giugno 2009, in sintonia con quanto si sta muovendo in tutta Italia, contro le conseguenze che avrebbe l’approvazione del Pacchetto Sicurezza e la prosecuzione di tutte le politiche xenofobe e razziste che stanno avanzando in Italia ed in Europa, e chiamiamo a raccolta cittadini, associazioni, realtà che quotidianamente provano che la sicurezza può venire solo attraverso l’estensione dei diritti e la valorizzazione della diversità.

SICURI DI UN FUTURO INSIEME

VENERDI’ 26 GIUGNO 2009
PIAZZA DEL PLEBISCITO – ANCONA
ORE 17.30

PRESIDIO DI INFORMAZIONE E SOLIDARIETA’ PER DIMOSTRARE LA DANNOSITA’ DEL “PACCHETTO SICUREZZA” E CONTRAPPORRE LA CAPACITA’ DI ORGANIZZAZIONE INTERETNICA NEI QUARTIERI

Per questi motivi CGIL, CISL, UIL, comunità migranti e RETE MIGRANTI “ Diritti Ora “chiedono l’adesione di associazioni e singoli cittadini che credono in un percorso di convivenza, non accettano un politica sull’immigrazione basata sulla paura e che sono quindi contrari all’approvazione del pacchetto sicurezza.

ADESIONI:
Associazione Senza Confini, Arci, Circolo Africa, Anpi, Associazione Bangladesh Marche, Ass.ne Senegal Marche, Centro Culturale Islamico Marche, A.C.U. Gulliver, S.A.U.P.M., RDB CUB Marche, Circolo Equo & Bio, Unione Inquilini, Associazione Togolesi e simpatizzanti Ancona, Associazione Nuova Guinea, Associazione Camerun, Centro di Accoglienza immigrati Osimo, Servizio di Strada Ancona, Associazione Multietnica Senigallia, Lega Ambiente Marche Onlus, Tenda di Abramo Falconara Marittima, Bokk Jeff associazione senegalese Mondolfo, Consulta per la pace del Comune di Jesi , Circolo Arcigay e Arcilesbiche Caleido Ancona, L.H.A.S.A. Falconara(laboratorio autonomo studi antropologici), Time for peace, Circolo culturale laboratorio sociale Ancona, Cir Ancona, Free Woman.

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Negli ultimi due anni i media hanno registrato trecentodicianove casi di violenza razzista in Italia e le aggressioni sono in continuo aumento. Centodiciannove nel 2007, centoventiquattro nel 2008 e nei primi quattro mesi 2009 si contano già settantasei atti di violenza. Numeri che riguardano persone reali. Una ricostruzione solo parziale, la punta dell’iceberg si potrebbe definire, di un fenomeno in costante crescita. Cronache di ordinaria intolleranza documentate nel “Libro bianco sul razzismo in Italia” curato dall’associazione Lunaria. «É un lavoro collettivo-spiega il presidente di Lunaria Gulio Marcon -uno strumento utile a gruppi e associazioni per capire e arginare un fenomeno montante», quello del razzismo. Un tentativo di decostruzione dei pregiudizi e degli stereotipi comuni nell’opinione pubblica e nel discorso dei media attraverso l’analisi di otto casi esemplari: dal pogrom di Ponticelli alla strage di Erba, dalla violenza subita da Navtej Singh a Nettuno sino al caso dello stupro della Caffarella.

I curatori del Libro bianco fanno una premessa: l’Italia non è un paese razzista, ma è innegabile che esistano preoccupanti fenomeni di razzismo. Nel paese sembra essere in atto un processo di legittimazione culturale, politica e sociale del razzismo che vede protagonisti gli attori pubblici e istituzionali. E, in un Europa che sembra sempre più pervasa da pulsioni xenofobe, il caso italiano appare ancora più inquietante. L’opinione pubblica internazionale e le istituzioni europee guardano con sempre maggiore preoccupazione al caso Italia. E il rapporto di Lunaria è aggiornato all’aprile 2009, quando ancora l’Europa non aveva visto l’Italia all’opera nel lavoro di respingimento degli immigrati e nella diatriba con Malta su chi dovesse ospitare i migranti alla deriva sul cargo Pinar. Preoccupa tuttavia la saldatura avvenuta tra razzismo istituzionale, xenofobia popolare e stigmatizzazione mediatica dello straniero.


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Segnaliamo un interessante articolo da Osservatorio Balcani di Majola Rukaj

La mancata ammissione alla lista bianca di Schengen fa aumentare in Albania la convinzione di essere cittadini di serie B e fa di Bruxelles una meta ancora lontana. Il dibattito in Albania a seguito della recente proposta sui visti della Commissione europea.
L’Albania rimane nella lista nera, e diversamente da quanto previsto, il 1 gennaio del prossimo anno non rappresenterà un momento storico d’avvicinamento del paese balcanico allo spazio Schengen. La notizia ha colto l’attenzione dei media e della politica albanese, tanto da fare passare in secondo piano l’atmosfera tesa post-elettorale mentre lo spoglio, a un mese dalle votazioni, non è ancora stato concluso del tutto.

La mancata promozione dell’Albania nella lista bianca – come avvenuto del resto anche per Kosovo e Bosnia – è stata ampiamente interpretata da politici, politologi e giornalisti albanesi all’insegna della frustrazione e della percezione che nonostante il progresso la situazione dell’Albania pare agli occhi di Bruxelles di gran lunga peggiore rispetto ai suoi vicini balcanici.

continua la lettura su Osservatorio Balcani


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