• Mar 11, 2024
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Una call for proposal con scadenza 7 settembre
È on line sul sito della Commissione Europea il bando “Economic impact of social enterprises”, finalizzato alla raccolta di dati statistici per fornire alle istituzioni e agli stakeholders informazioni credibili, comparabili e sistematiche sul ruolo delle imprese sociali nell’ambito delle varie economie nazionali.
Tale call for proposal nasce nel contesto della Comunicazione “Business Social Initiative”, adottata dalla Commissione il 26 ottobre 2011 con l’obiettivo di creare un clima favorevole alle imprese sociali nell’economia europea e aumentare la consapevolezza sulla la loro importanza.
Fra le azioni che la Commissione si propone di co-finanziare si inseriscono, in particolare, quelle svolte dagli uffici statistici nazionali (o regionali) o da altre organizzazioni che abbiano a che fare con la promozione di imprese sociali e dedicate a: indagini statistiche; sviluppo di strumenti elettronici per la raccolta di dati e formazione per lavorare con questi strumenti specifici; analisi e diffusione dei dati; workshop e conferenze; creazione di basi di dati; mappatura statistica delle imprese sociali da parte delle regioni; aggiornamento, miglioramento e adeguamento dei metodi già esistenti.
viaBANDI. L’Ue raccoglie informazioni sulle imprese sociali (03/07/2012) | Vita.it.

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Se domani il nuovo presidente egiziano Mohamed Mursi, appena eletto “democraticamente”, giurerà su una Costituzione che non esiste ancora, la Tunisia fa i conti con tutte le contraddizioni che ogni repentino cambio di assetto istituzionale porta con sé. Il paese che ha dato il via alla primavera araba, una stagione di speranza e di violenza che non ha ancora offerto tutti i suoi frutti alcuni potrebbero essere pure molto amari, liberandosi del tiranno Ben Ali – condannato due settimane fa all’ergastolo – non soltanto ripropone l’eterno dilemma tra islamismo “possibile” del partito di governo e islamismo “radicale” dei salafiti, ma deve fare i conti con la crisi economica, con i moti della piazza dove ancora sono calde le braci della rivolta.Così descriveva qualche giorno fa la situazione Patrizia Mancini per Il Manifesto: “La Tunisia di oggi è stremata dalla crisi economica, che ha cause sia endemiche, sia legate alla crisi mondiale. È governata da una «troika» capeggiata dal partito islamico di Ennahda, che non è in grado di gestire la sicurezza dei cittadini né sembra poter rispondere alle richieste dei giovani scesi in piazza durante la rivoluzione. Negli ultimi mesi estremisti salafiti hanno attaccato artisti, giornalisti, intellettuali e insegnanti universitari, ma è probabile che si tratti di una strategia di diversione orchestrata da Ennahda per distogliere l’attenzione dai veri problemi del paese – o per alzare il livello di scontro fra laici e credenti, il vecchio «divide et impera». Così come ben orchestrata appare l’appropriazione da parte governativa della gestione dei media nazionali, a partire dalla televisione El Watania. Il telegiornale serale di questa tv nei primi tempi non risparmiava critiche al governo, con servizi sui sit-in e interviste a personaggi critici nei confronti del governo. Ora, se riferisce di una lotta o di qualsiasi rivendicazione, c’è sempre l’ospite governativo, il portavoce di questo o quel ministero che ripete di «lasciarli lavorare»”. via Tunisia: le tensioni non si placano / Notizie / Home – Unimondo.

  • 11 Marzo 2024
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Milano ospiterà nei giorni 1-2 ottobre il Forum nazionale della Cooperazione, promosso dal Ministro per l’Integrazione e la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi . Il Forum, che vede il Comune di Milano in qualità di ospite e di co-organizzatore assieme all’ISPI, sarà l’occasione per un dibattito approfondito per rilanciare, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, la centralità della cooperazione internazionale come elemento qualificante dell’azione dell’Italia in tutte le questioni e le emergenze globali. E’ prevista una folta partecipazione di numerose personalità italiane e internazionali. Al dibattito contribuiranno addetti ai lavori della cooperazione statale, regionale e locale, Confindustria e settore privato, mondo dell’impresa sociale e cooperative, associazioni filantropiche, Ong e società civile, e comunità migranti. Dieci gruppi di lavoro tematici, che già oggi si confrontano su tutti gli aspetti della cooperazione internazionale, daranno vita a idee, proposte e riflessioni che verranno recepite in un documento di sintesi che fungerà da base per il dibattito nelle giornate del Forum. Le due sedute plenarie del Forum, in apertura e chiusura, si svolgeranno al Teatro Strehler. L’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) ospiterà nelle sale di Palazzo Clerici i gruppi di lavoro tematici che daranno vita a raccomandazioni operative di prospettiva da adottare in chiusura del Forum. “Con questo Forum – ha spiegato il ministro Riccardi – vogliamo rimettere in moto un’Italia che da troppi anni ha un atteggiamento di introversione rispetto alle grandi sfide della globalizzazione, della cooperazione e dell’aiuto allo sviluppo. Il Forum di Milano vuole innanzitutto rappresentare una grande battaglia culturale: vogliamo spiegare agli italiani che la cooperazione non è solo un fatto di natura umanitaria, ma una grande opportunità per il nostro Paese. Inoltre,intendiamo mettere per la prima volta dopo tanti anni intorno allo stesso tavolo tutti gli attori della cooperazione: istituzioni pubbliche, enti locali, Ong, mondi dell’economia, della cultura e del sociale. Perché per la cooperazione del futuro servono idee, proposte e capacità di fare sistema. Chi fa cooperazione non è un eroe solitario, ma un costruttore del futuro italiano nell’era della globalizzazione” “Per Milano il Forum è un’occasione unica per riaffermare l’impegno della città sul fronte della cooperazione internazionale. Per la sua tradizione in materia di welfare e di innovazione Milano può e deve essere il cantiere ideale per dar vita, con le Ong e le sue imprese, a un dibattito nazionale sulle nuove forme di cooperazione internazionale che le sfide del mondo globale impongono. Un impegno che acquista ancor più significato in vista di Expo Milano 2015 dedicato a temi strategici, quali la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile, su cui vogliamo lavorare sulla base di una nuova cooperazione paritaria tra Nord e Sud del pianeta”, ha dichiarato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia. viaNews24: A Milano il Forum nazionale della Cooperazione internazionale.

  • 11 Marzo 2024
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