Pubblichiamo la traduzione del comunicato della Federazione Lega Democratica Diritti Donne del Marocco. Si tratta di una federazione molto attiva, con la quale Iscos Marche ha stretto accordi di collaborazione per la realizzazione di attività congiunte.
La Federazione della Lega Democratica dei Diritti delle Donne, avendo preso conoscenza della nuova formazione governativa e dopo aver ricordato le rivendicazioni per le cui realizzazioni il movimento femminile marocchino ha sempre lottato, e di cui una gran parte figura nella Costituzione adottata il 1° luglio dell’anno scorso, considera che l’attuale formazione governativa, costituita da 31 membri di cui una sola donna, rappresenta un arretramento grave in confronto ai vantaggi ottenuti dalle donne e al progresso storico e politico che la Costituzione ha apportato alla società marocchina nella strada verso l’uguaglianza tra donne e uomini nei diritti politici, civili, economici, sociali e culturali, esprimendo in modo chiaro l’impegno del Marocco in merito alla richiesta della realizzazione dei diritti umani delle donne, mentre le donne marocchine hanno lottato per questo avanzamento da tanti anni;
considera che una vera e propria minaccia incombe sui diritti delle donne, che possono essere realizzati grazie alla lotta perseverante del movimento femminile in tutte le regioni del paese, che esprime autenticamente e fedelmente l’aspirazione delle donne alla libertà e alla legalità come è universalmente riconosciuta
ribadisce i suoi obiettivi fondamentali annunciati nella comunicazione presentata ai partiti politici e il cui contenuto ha beneficiato dell’appoggio dell’insieme delle organizzazioni dei diritti femminili e dei diritti umani, fino alla loro realizzazione. In testa a questi obiettivi figurano particolarmente: adozione del principio di parità nei centri decisionali politici ed istituzionali; messa in atto dei meccanismi in grado di concretizzare i contenuti delle disposizioni dell’articolo 19 della Costituzione in qualità di legge nazionale suprema del popolo marocchino; realizzazione dell’uguaglianza piena e completa tra le donne e gli uomini, senza riserve e in tutte le richieste civili, politiche, economiche, sociali e culturali e l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne.
esprime la sua viva preoccupazione in merito alla diminuzione constatata ai posti di responsabilità politica occupati dalle donne: una sola donna compare in seno al governo attuale a paragone del 2007 quando 7 donne hanno occupato funzioni ministeriali. Allo stesso modo, mentre la Costituzione ha raccomandato la realizzazione della parità, la rappresentatività delle donne in Parlamento non ha superato in 17%
ritiene che la responsabilità spetti ai partiti politici che costituiscono il governo e specialmente al capo di governo che è tenuto politicamente ed istituzionalmente all’attuazione delle disposizioni costituzionali contenenti le misure destinate a realizzare la parità
considera che le negoziazioni e le consultazioni per la costituzione del governo non siano stati condotti sulla base di meccanismi chiari per tradurre il contenuto del testo costituzionale che ha previsto il ricorso ad una metodologia capace di facilitare l’accesso alle donne ai posti di decisione politica
si dispiace che certi partiti, considerati come facenti parte di una famiglia democratica e specialmente il Partito del Progresso e Socialismo, abbiano abbandonato i loro impegni passati in favore dell’attuazione delle misure che conducono alla parità e particolarmente la presa di responsabilità ministeriale, condizionando la partecipazione del governo all’ampliamento e la difesa dei successi acquisiti dalle donne
invita a prendere le misure per proteggere i successi acquisiti a livello costituzionale ed aprire un dialogo nazionale per opporsi al declino che potrebbe minacciare queste acquisizioni, perchè la democrazia non può avere una realizzazione autentica se non attraverso misure concrete a favore della parità e l’attuazione dei diritti delle donne nella loro totalità e senza riserve in tutte le richieste: sanità, insegnamento, impiego, lotta contro la violenza ed agli ostacoli nei confronti delle donne…
Casablanca, 4 gennaio 2012
L’Ufficio della Presidenza