• Mar 11, 2024
  • 1 minute

Autore    Saraceno Chiara
Davanti alla legge – ma anche alla scuola, al lavoro, alla pensione, alla politica, alla nascita e alla morte, all’infanzia e alla vecchiaia – non siamo tutti uguali.
In Italia i divari salariali tra uomini e donne sono più elevati che nella maggior parte dei Paesi europei, e le donne sono di fatto escluse dai ruoli di potere. I giovani scontano a caro prezzo la flessibilità di un mercato del lavoro privo di un adeguato sistema di protezione sociale.
La crisi ha colpito le fasce economicamente più deboli e l’altissima pressione fiscale non è compensata da una redistribuzione efficace. Anzi, siamo ai primi posti nella graduatoria dei Paesi dove la sperequazione tra ricchi e poveri è maggiore. Questa cristallizzazione delle disuguaglianze fa scivolare indietro il nostro Paese.
Uno Stato che ha delegato il welfare alla solidarietà familiare e le scelte sui grandi temi della vita e della morte alla Chiesa cattolica, che non investe nei piccoli e non protegge i vecchi non autosufficienti, fatica a riconoscere diritti agli immigrati, è frutto di una democrazia debole e di una cultura politica e civile dove maschilismo, familismo e razzismo formano una miscela esplosiva.
Eppure, in questi anni duri, i cittadini a metà hanno continuato a esprimere la loro voglia di dissentire, di contare, di condividere diritti e responsabilità. È, la loro, una disponibilità preziosa che va riconosciuta e coltivata perché porta in sé la forza di reagire, e il respiro per affrontare le sfide che ci attendono.
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La povertà e la vulnerabilità abitativa sono cresciute negli ultimi anni nelle diverse forme possibili, dalla mancanza di riparo dei senzatetto al rischio di perdere la casa che ha colpito anche molte famiglie a reddito medio-basso. Nello stesso tempo le politiche abitative tradizionali, universalizzanti e lineari, non appaiono più in grado di affrontare questi fenomeni. Questo volume contiene i materiali di una ricerca affidata dalla Regione Toscana a un gruppo di lavoro dell’Università di Firenze e della Fondazione Giovanni Michelucci. La ricerca esplora il campo delle pratiche di auto-produzione dell’abitazione in Italia e nel mondo, attraverso una selezione critica di esperienze significative, rivelando la creatività architettonica e sociale dispiegata in una grande varietà di azioni collettive. Il libro contiene inoltre la ricostruzione del disagio abitativo in Toscana e l’indicazione di linee alternative di politiche abitative. La parte finale è dedicata alla ricerca-azione sull’occupazione del Luzzi, il sanatorio dismesso collocato sul confine tra Firenze e Sesto Fiorentino, un caso nel quale si incrociano le contraddizioni e i dilemmi più significativi che ruotano intorno al tema della casa per i nuovi poveri: il problema degli immigrati senza tetto; la difficoltà delle amministrazioni nel gestire problemi di povertà abitativa estrema; il ruolo delle associazioni e delle organizzazioni di mediazione sociale; le difficoltà di una ricerca sociale e urbanistica partecipata. Acquista il libro su IBS
Housing frontline. Inclusione sociale e processi di autocostruzione e autorecupero
Prezzo Sconto 15% € 25,42 Spedizioni gratuite in Italia (Prezzo di copertina € 29,90 Risparmio € 4,48) Prezzi in altre valute
Dati 2012, 220 p.
Editore Firenze University Press (collana Territori)
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Descrizione
La povertà e la vulnerabilità abitativa sono cresciute negli ultimi anni nelle diverse forme possibili, dalla mancanza di riparo dei senzatetto al rischio di perdere la casa che ha colpito anche molte famiglie a reddito medio-basso. Nello stesso tempo le politiche abitative tradizionali, universalizzanti e lineari, non appaiono più in grado di affrontare questi fenomeni. Questo volume contiene i materiali di una ricerca affidata dalla Regione Toscana a un gruppo di lavoro dell’Università di Firenze e della Fondazione Giovanni Michelucci. La ricerca esplora il campo delle pratiche di auto-produzione dell’abitazione in Italia e nel mondo, attraverso una selezione critica di esperienze significative, rivelando la creatività architettonica e sociale dispiegata in una grande varietà di azioni collettive. Il libro contiene inoltre la ricostruzione del disagio abitativo in Toscana e l’indicazione di linee alternative di politiche abitative. La parte finale è dedicata alla ricerca-azione sull’occupazione del Luzzi, il sanatorio dismesso collocato sul confine tra Firenze e Sesto Fiorentino, un caso nel quale si incrociano le contraddizioni e i dilemmi più significativi che ruotano intorno al tema della casa per i nuovi poveri: il problema degli immigrati senza tetto; la difficoltà delle amministrazioni nel gestire problemi di povertà abitativa estrema; il ruolo delle associazioni e delle organizzazioni di mediazione sociale; le difficoltà di una ricerca sociale e urbanistica partecipata.

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