Ogni anno, quando la stagione secca è al culmine, i pastori Borana si raccolgono con tutti gli animali attorno ai loro secolari pozzi cantanti. Mentre in tutto il mondo sono in atto interventi per un controllo privato delle risorse idriche e l’accesso all’acqua potabile non è ancora considerato un diritto fondamentale dell’uomo, i Borana meritano una particolare attenzione per la loro straordinaria capacità di garantire un accesso generale e indiscriminato ai loro pozzi in una delle regioni più aride della terra abitata: l’Oromia, nel sud dell’Etiopia.
I Borana sono una popolazione di pastori seminomadi che gestiscono le loro scarse riserve d’acqua attraverso un’organizzazione di tipo comunitario e ne garantiscono l’accesso a tutti senza nessuno scambio di denaro.
Pozzi centenari scavati a mano nella roccia e gestiti con il lavoro volontario dei pastori, permettono la sopravvivenza di questa popolazione e del loro bestiame nei lunghi periodi di siccità annuale. C’è una regola non scritta nella gestione dei pozzi secondo cui a nessuno possa esserne impedito l’accesso. Come se in questa remota regione del pianeta l’acqua assurga a simbolo di elemento unificante e pacificatore persino tra gruppi di etnie differenti, spesso in conflitto tra loro.
Il documentario segue le vicende che ruotano attorno alle attività degli antichi pozzi di Erder nel corso di una lunga stagione secca fino all’arrivo delle tanto attese piogge annuali.
Ogni giorno i pastori più giovani si dispongono a formare catene umane per raggiungere le profondità dei pozzi e portare l’acqua in superficie. Il loro lavoro è scandito da un canto che emerge e si spande nell’aria fino a raggiungere le grandi mandrie che si avvicinano lentamente per abbeverarsi dopo giorni di cammino in una terra secca e polverosa. In questo periodo il pozzo si eleva a piccolo sistema sociale restituendoci un’idea del delicato equilibrio del rapporto tra uomo e natura che regola la sopravvivenza delle popolazioni pastorali di questa parte del mondo in un’epoca storica caratterizzata da profondi sconvolgimenti climatici e importanti alterazioni del ciclo naturale delle piogge.
Attraverso l’interazione con alcuni personaggi del luogo il film ci accompagna alla scoperta di un modello di gestione idrica che consente ancora oggi ai Borana di gestire la poca acqua a disposizione come un bene e un diritto di tutti, in una delle regioni più aride della terra abitata.