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Le sei menzogne del governo sugli sbarchi

CAMPAGNA IO NON RESPINGO

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libia, sbarchi, governo1) L’INVASIONE

“La gente non vuole l’invasione di clandestini ed è per questo che apprezza la linea di Maroni, che per la prima volta è riuscito a fermare gli sbarchi”, Roberto Cota, capogruppo della Lega alla Camera, 10/05/09

Secondo i dati ufficiali degli ultimi 7 anni, per ogni immigrato che arriva via mare, il Governo chiede l’ingresso di altri 12 con la programmazione dei “decreti flussi” che stabiliscono di quanta manodopera straniera l’Italia ha bisogno.

Anno
2002 Sbarcati 23.719 Richiesti dal Governo 20.500 più sanatoria 697.000
2003 Sbarcati 14.331 Richiesti dal Governo 19.500
2004 Sbarcati 13.635 Richiesti dal Governo 79.000
2005 Sbarcati 22.939 Richiesti dal Governo 159.000
2006 Sbarcati 22.016 Richiesti dal Governo 520.000
2007 Sbarcati 20.165 Richiesti dal Governo 170.000
2008 Sbarcati 36.951 Richiesti dal Governo 150.000

Totale:
Sbarcati 153.756
Richiesti dal Governo 1.815.000

2) CLANDESTINO A CHI?

I respingimenti in Libia sono “una svolta nella lotta all’immigrazione clandestina”, Roberto Maroni, 7/05/09

Secondo dati del Ministero dell’Interno, solo il 13% degli immigrati senza permesso di soggiorno è arrivato via mare. E tutti gli altri? In aereo. Con un visto turistico, che poi hanno lasciato scadere. La clandestinità in realtà è il primo passo di quasi tutti i percorsi migratori. Si entra da regolari, con un visto turistico. Poi il visto scade, si entra nella clandestinità e si cerca un lavoro in nero in attesa di regolarizzarsi.

3) I REGOLARI

“Solo la fermezza crea condizioni per una positiva gestione dell’immigrazione regolare”, Roberto Maroni, 9/05/09

La legge prevede che il datore di lavoro debba assumere l’immigrato prima dell’ingresso in Italia, quando ancora si trova nel suo paese di origine. Ma come si fa a assumere qualcuno senza averlo prima conosciuto? E’ impossibile. Infatti nessuno lo fa. A meno di vendere quella assunzione per 6-7.000 euro. Assumere uno straniero che si trova in Italia senza documenti è impossibile. Lo straniero deve prima ritornare nel proprio paese e presentarsi all’Ambasciata italiana. Una farsa

4) LEGALITÀ

“La linea dei respingimenti è in linea con le normative europee ed i trattati internazionali”, Roberto Maroni, ministro dell’Interno, 10/05/09

Nel 2005 l’Italia respinse in Libia oltre 1.500 immigrati arrivati a Lampedusa. Le operazioni vennero bloccate dalla Corte Europea dei diritti umani e dal Parlamento Europeo. Violavano il divieto di respingimento dei rifugiati sancito dalla Convenzione dell’Onu sui rifugiati, ma anche la Convenzione contro la Tortura e la Carta europea dei diritti umani, che vietano deportazioni collettive e in paesi a rischio tortura.

5) RIFUGIATI SI O NO?

“Sui barconi non vi è nessuno che possa godere del diritto di asilo”, Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, 12/05/09

Nel 2008, il 75% di chi è sbarcato a Lampedusa ha fatto richiesta di asilo politico. Non tutte erano richieste autentiche. È evidente. E infatti le domande sono esaminate da una Commissione dove siedono membri delle Nazioni Unite e delle Prefetture. Tuttavia il 50% dei richiedenti ha avuto un permesso di soggiorno per asilo politico o per protezione internazionale. Significa che una persona su tre di quelle che sbarcano in Sicilia fugge da guerre e regimi. In particolare dalle nostre ex Colonie: Somalia, Eritrea ed Etiopia. Respingerli è vietato dalle Convenzioni Internazionali. L’articolo 10 della Costituzione riconosce il diritto d’asilo politico.

6) TUTTI I DISPERATI DEL MONDO

“Il nostro Paese non può farsi carico dell’intera povertà del mondo”, Roberto Calderoli, senatore Lega Nord, Ministro per la Semplificazione normativa.

L’Italia ha il minor numero di rifugiati tra i Paesi europei. Lo scorso anno sono state presentate 31.000 domande d’asilo. I rifugiati nel mondo sono 12 milioni. L’80% si trova in paesi poveri. Siria e Giordania – da sole – ospitano due milioni di rifugiati iracheni. Iran e Pakistan – da soli – ospitano 3 milioni di rifugiati afgani. In Italia la prima nazionalità dei rifugiati è quella eritrea. Dal 2005 ne sono arrivati 6.000 via mare. In Sudan, di rifugiati eritrei ce ne sono 130.000.

ISCOS Marche

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