Segnaliamo dal Messaggero questo articolo di Roberto Bertinetti
Voce tra le più autorevoli e influenti del panorama filosofico americano contemporaneo, Martha Nussbaum, docente all’università di Chicago, è da anni impegnata a costruire un nuovo progetto etico-politico capace di favorire l’armoniosa e pacifica convivenza tra uomini e donne di fedi diverse e di rafforzare la giustizia sociale. Il suo libro più recente è dedicato all’India, viene proposto ora in Italia dal Mulino (Lo scontro dentro le civiltà, 455 pagine, 32 euro) e si presenta sin dal titolo come un’esplicita confutazione dell’ipotesi cara a Samuel Huntington – lo studioso statunitense recentemente scomparso – dell’idea che il pianeta sia diviso in blocchi impermeabili proprio sulla base delle appartenenze religiose.
«Huntington – ha chiarito Nussbaum in un’intervista – ci dice che il mondo consiste di civiltà distinte, in lotta tra loro. Ci sarebbe un Occidente libero e democratico minacciato dall’Islam violento e intollerante. Quanto accaduto in India di recente dimostra che non è così, perché esistono movimenti come il Bjp, il partito nazionalista indù al potere nel Gujarat, che da destra perseguita i musulmani. L’ideologia del Bjp penso sia mututata dai nazionalismi e dai fascismi europei degli anni Trenta. Si tratta, insomma, della faccia più violenta dell’Occidente che riemerge oggi in India».
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