Discriminazioni contro il sindacato in Guatemala
Una nuova relazione di ITUC sulle norme fondamentali del lavoro in Guatemala, pubblicata in concomitanza con la revisione della politica commerciale presso il WTO dimostra come i sindacalisti siano stati discriminati, minacciati e assassinati a causa della loro attività sindacali.
La relazione ITUC condanna in particolare il fallimento del governo guatemalteco nel garantire che gli assasini dei sindacalisti siano indagati e processati. “Le uccisioni, le minacce di morte e la persecuzione devono essere fermate immediatamente”, ha dichiarato Guy Ryder, segretario generale ITUC. “La continua repressione violenta dei lavoratori e del diritto di formare e aderire ai sindacati dimostra che il governo non riesce ad attuare le convenzioni dell’OIL che ha ratificato e che i sindacalisti non hanno la libertà di svolgere i loro compiti senza rischiare la loro vita.”
Secondo la relazione a causa di lacune giuridiche e feroci intimidazioni da parte di molti datori di lavoro, i sindacati riuniscono solo il tre percento della forza lavoro. L’ITUC insiste sul fatto che il governo del Guatemala conformi la propria legislazione alle Convenzioni 87 e 98.
La relazione constata che gli abusi, le discriminazioni, i maltrattamenti e le molestie sessuali contro le donne nelle zone di trasformazione per l’esportazione, anche dette “maquiladoras” (impianti di assemblaggio), sono pratica comune. Solo in tre dei 200 maquilas in funzione è stato possibile formare dei sindacati. Ci sono casi documentati di donne sottoposte a test di gravidanza prima dell’occupazione. Ciò costituisce una grave violazione dei loro diritti umani e una chiara violazione della Convenzione OIL n. 111 sulla discriminazione che il Guatemala ha ratificato nel 1960.
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