Petizione al Presidente Spacca – chiediamo almeno lo 0,02% per la cooperazione

Nel bilancio preventivo 2014 della Regione Marche si vogliono tagliare i fondi per la cooperazione internazionale ad un livello insostenibile, che causerà il blocco dell’intero settore.
Abbiamo scritto questa lettera al Presidente Spacca con i motivi della nostra richiesta: aiutaci sottoscrivendo la nostra petizione e condividendola tra i tuoi contatti.
Il testo della lettera:
Ancona, 10/12/2013
Presidente Giunta Regionale
Dr. Gian Mario Spacca
Assessore Pol. Sociali –
Cooperazione Sviluppo e
Solidarietà Internazionale
Dr. Luigi Viventi
Presidente VI Comm. Cons.
Dr. Adriano Cardogna
Caro Presidente,
Le scriviamo a nome di Marche Solidali, il coordinamento delle organizzazioni marchigiane di cooperazione e solidarietà internazionale, composto da oltre trenta associazioni, impegnate in programmi di aiuto allo sviluppo in circa 40 paesi in America Latina, Africa, Medio Oriente, area Balcanica. Il Coordinamento conta oltre cinquanta operatori impegnati all’estero e circa duecento collaboratori e volontari attivi sul territorio regionale.
Marche Solidali nasce dalla volontà di creare uno spazio comune e un luogo di confronto per lavorare in rete su obiettivi condivisi, con la convinzione che un lavoro comune permette di gestire in modo più razionale le risorse, consente di confrontarsi con le istituzioni pubbliche con maggiore autorevolezza, agevola la partecipazione ai bandi nazionali e internazionali, aiuta a favorire quelle relazioni tra persone e Organizzazioni che sono laboratorio fecondo di nuove idee e progetti.
La nostra iniziativa nasce dalla preoccupazione per il forte taglio delle risorse destinate a finanziare la LR 9/02 – “Attività regionali per la promozione dei diritti umani, della cultura di pace, della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà internazionale”, previsto dall’ipotesi di Bilancio preventivo 2014, che la Regione Marche si accinge ad approvare. Allo stesso modo con cui il Comitato per la Cooperazione e la Solidarietà Internazionale (istituto previsto dall’art. 12, della suddetta legge), aveva già denunciato questa scelta sbagliata, lo scorso anno, anche noi esprimiamo la nostra preoccupazione per le scelte politiche del Bilancio 2014.
La nostra richiesta è chiara: vogliamo essere messi nella condizione di poter continuare a svolgere il nostro lavoro. Chiediamo pertanto di mantenere i livelli di impegno finanziario pari a quelli degli anni precedenti. Chiediamo di destinare una cifra, che corrisponde a circa lo 0,02 % del bilancio regionale, al nostro settore. Si tratta di una cifra residuale, che sarebbe facilmente ottenibile, per esempio, continuando sulla strada già intrapresa della revisione delle spese.
Un finanziamento più basso, un’ulteriore riduzione sarebbe equivalente alla chiusura degli uffici regionali e dell’intero settore.
Oltre alle immediate ricadute occupazionali, verrebbe meno l’intero sistema marchigiano di cooperazione, costruito con fatica in questi anni e modello per le altre Regioni italiane ed europee. Verrebbe meno una parte importante delle relazioni con i paesi esteri, che vedono le ONG come primo attore e apripista per le relazioni istituzionali e commerciali.
Il mondo della cooperazione e della solidarietà internazionale ha creato posti di lavoro nelle Marche e all’estero, è stato in grado di attrarre fondi nella nostra Regione (per ogni euro ricevuto, siamo stati in grado di mobilitarne quattro), ha sviluppato competenze progettuali importanti a livello europeo, è stato in grado di costruire le premesse per la Macroregione Adriatico- Ionica.
Le chiediamo di non disperdere quanto di buono è stato realizzato finora: proprio adesso che l’Unione Europea aumenta gli sforzi per la coesione sociale, lo sviluppo, la vita dignitosa per tutti, proprio adesso che servono risposte globali anche ai problemi locali, proprio adesso che stiamo per raggiungere il primo traguardo della Macroregione e che possiamo, insieme, fare sistema per garantire uno sviluppo democratico dell’area.
Saremmo molto lieti di poterLa incontrare, per mettere a disposizione il nostro contributo e le nostre capacità anche per la Macroregione Adriatico-Ionica e per far crescere ancora di più il ruolo internazionale della Regione Marche.
Cordiali saluti.
I soci di Marche Solidali
ACTIONAID ANCONA Silvia Mariotti
AMICI DEL QUILOMBO onlus Via IV Novembre, 164/B ,61032 Fano (PU) Egle Fehervari
AMICI DI PIABIETA’ ONLUS Corso Carlo Alberto 4 60127 Ancona Michele Amicucci e Laura Ferranti
Apurimac onlus Via S.maria 6 – 61030 Cartoceto (PU) Ivo Camminati
Arci Ancona Via Veneto 11, Ancona Valentina Giuffrida
Associazione Missionaria ALOE Onlus Via Graziani 71 63023 Fermo Ombretta Morganti
AVM CSV via Della Montagnola, 69/a – 60127 Ancona Enrico Marcolini
CESTAS Via Cardeto 3B, 60131 Ancona
Uber Alberti
CIFA Via Galileo Galilei, 4 – 60015 Falconara M.ma (AN) Sofia Angeletti
CIRCOLO CULTURALE AFRICA Via S.Spiridione 5/A 60100 Ancona Paolo Sospiro
COSPE Viale della Vittoria, 127 61121 Pesaro Arianna Blasi
CVM P.zza Santa Maria 4 Ancona Giovanna Cipollari
DASS Onlus c/o Società METAC Via Serraloggia 128, 60044 FABRIANO Ugo Francia
Fondazione Maria Grazia Balducci Rossi per i più bisognosi – onlus Via Cimabue 11/2 – 60019 Senigallia Marion Chateauviex
Associazione Onlus FUNIMA International Via Molino I, 1824 63811 Sant’ Elpidio a Mare (FM) Francesca Panfili
GSI Marche VIA TORRICELLA 11 – 63100 ASCOLI PICENO Paola Cinciripini
ISCOS Marche Via dell’Industria 17/A – 60127 Ancona Fausto Mazzieri
Medina Via Chienti 33, 63039 San Benedetto del Tronto (AP) Mauro Cesaretti
Perigeo Onlus Via Quasimodo 5 – 62012 CIVITANOVA MARCHE (MC) Giorgio Antonio Marinelli
Progetto Queimadas
Via Giovanni XXIII 9 60022 Castelfidardo (Ancona) Matteo Biscarini
REES Ass.ne Rete Economica Etica e Solidale delle Marche Via Massimo D’Antona 22 60033 Chiaravalle (AN) Loris Asoli
SENIORES via le Mosse 10 – 62032 Camerino (MC) Francesco Splendiani
SOSMISSIONARIO Via Asiago 119/D – 63039 San Benedetto del Tronto (AP)
Talitha Koum Cameroun Corso Vittorio Emanuele, 77 61049 Urbania (PU)
TAMAT c/o “Intervento, Consorzio di cooperative Sociali” Via Puglia, 8 – 60015 Falconara Marittima Chiara Caporizzi
L’Africa Chiama Via Giustizia 43, Fano (PU) Raffaella Nannini
Associazione Liberato Zambia via Flaminia 89, Ancona Davide Drenaggi
ACSIM Onlus via Roma 102, 62100 Macerata Amanze Daniel Chibunna
Gus – Gruppo Umana Solidarietà via della Pace 5, 62100 Macerata Paolo Bernabucci
Associazione Internazionale Noi Ragazzi Del Mondo Marche Onlus corso Matteotti 5, Santa Vittoria in Matenano Roberto Tesei
Bimbo Aquilone Via Piccitù,15 60035 Jesi, AN
Bambini del deserto Via Castelfidardo 6 – 60027 Osimo (AN)
Premio Vallesina Via Don Battistoni, 4 – Jesi
Scarica il pdf della lettera:
Bilancio Preventivo 2014 – Budget per Cooperazione Internazionale

Kyenge, una differenza contro le differenze


Centinaia di commenti e “mi piace”. Cécile Kyenge Kashetu è un’attivista che usa anche i social network per raccontare le sue battaglie. Il 28 aprile, con il giuramento al Quirinale, è iniziata la sua battaglia più difficile, quella di ministra nel precario governo presieduto da Enrico Letta. Sulla sua pagina Facebook si continuano a leggere numerosi incoraggiamenti e qualche isolato commento politicamente ostile se non poco velatamente razzista. I leghisti hanno già cominciato al grido di “prima gli italiani!”: se un africano violenta una ragazza italiana, ecco che il governatore Zaia invoca le scuse della ministra, per una non ben precisata solidarietà di “razza” o di colore.
Abituata a combattere fin dalle prime esperienze nelle circoscrizioni di Modena, nel 2004, la neo-ministra si è trovata di fronte al plauso di molti ma anche allo stupore e alla freddezza di una società interculturale nei fatti ma ancora troppo poco nelle idee. Nella sua carriera Kyenge ha messo in primo piano proprio le idee, guardando alla politica come confronto concreto capace di trasformarle in decisioni, dalla promozione dei diritti di cittadinanza e alla salute per italiani e migranti nella terra modenese fino alla Rete Primo Marzo e alla campagna LasciateCIEentrare per l’apertura e abolizione dei Centri di Identificazione e Espulsione. Avevo parlato con Kyenge mentre tentavo di intrecciare le storie sfuggenti di chi era passato nei CIE, per regalarle ai lettori di Unimondo e per gettare qualche parola oltre le mura dei Centri, delle nostre case, oltre il silenzio dei governi e il vuoto dei diritti. La ho risentita a ridosso delle elezioni politiche dello scorso febbraio, candidata alla Camera per il PD. Un’intervista sincera e poco istituzionale, che racconta qualcosa della prima Ministra per l’Integrazione della Repubblica Italiana e che vale la pena, sperando sia di buon auspicio, utilizzare oggi.
Da ormai 9 anni è “salita” in politica, da dove è nato questo impegno?
Il mio impegno è nato conseguentemente al mio impegno nell’associazionismo, mosso dall’intento di dare voce ai più deboli. Un percorso nella società civile che ha rappresentato un’opportunità di crescita, tanto che in poco tempo sono passata alla politica. Ho iniziato spinta da una cara amica. È parlando con lei che è maturato in me l’entusiasmo di lavorare dapprima nel settori volontariato, cooperazione internazionale, cultura e sanità. Da qui sono passata in circoscrizione, facendo un lavoro capillare sul territorio e portando avanti, con il sostegno della società civile, molte battaglie sui temi dei diritti universali e dell’immigrazione.
Ci sono stati momenti più salienti, di svolta, di comprensione?
Direi di no, quello che ha sempre prevalso è la passione della quotidianità: ogni passaggio è stato importante nella mia formazione personale e politica e questo ha fatto sì che il mio percorso andasse sempre verso il meglio verso un accrescimento delle mie competenze.
Per cosa si è battuta di più, in che ambiti?
Mi sono impegnata soprattutto nell’immigrazione, nella cultura e nella sanità e in senso più largo nella lotta per garantire l’estensione dei diritti fondamentali di ognuno. È stato sempre centrale per me raccogliere i temi che emergevano dal confronto con la società civile; sento che fare politica è tradurre queste voci in proposte politiche capaci di cambiare le leggi, la cultura e la politica stessa.
Crede che la sua “differenza culturale” abbia condizionato il suo impegno, rendendola maggiormente sensibile a ingiustizie e discriminazioni?
A rendermi sensibile alle discriminazioni sono stati il mio vissuto personale da migrante e il mio percorso politico. Non credo che si possa parlare di differenza culturale, se mai di valore aggiunto di questa presunta differenza. Ognuno di noi porta in sé identità plurime, dunque si può parlare solo delle numerose culture meticcie che tutti ci portiamo dentro, indipendentemente dalla terra di origine, poiché l’identità personale si forma nel confronto con l’altro.
Come è nato e come si è evoluto il suo percorso all’interno del Partito Democratico, fino alla candidatura del 2013?
Il mio è stato ed è un percorso di partecipazione politica all’interno di un partito che si è battuto per la piena partecipazione dei migranti. Il Partito democratico infatti ha formato al suo interno un gruppo di lavoro, il Forum immigrazione nazionale e la mia candidatura, come quella di altri “Nuovi italiani“ è nata da questo progetto. È stata fortemente voluta dalla Presidente del Forum Livia Turco, nonché dalla nomina diretta di Bersani, oltre che dal sostegno ricevuto dal segretario regionale Stefano Bonaccini e dalla regione Emilia Romagna.
Cosa la ha convince di più nel programma del suo partito?
Si tratta di un’idea di base fondamentale: il PD sta portando avanti tutti i suoi progetti su un’idea comune che riguarda i diritti universali e solo partendo da questa base si può costruire una politica capace di portare a un vero cambiamento del paese, di creare un futuro.
viaKyenge, una differenza contro le differenze / Notizie / Home – Unimondo.

Io sono volontario. E tu? Percorso formativo di avvicinamento al volontariato nazionale e internazionale

locandina def

Aperte le iscrizioni al corso “Io sono volontario. E tu?” per tutti coloro che desiderano inserirsi nel mondo del volontariato sia in Italia, nello specifico nella Regione Marche, che all’estero.
Il corso, promosso dal Coordinamento delle Organizzazioni Marchigiane di Cooperazione e Solidarietà Internazionale – MARCHE SOLIDALI, si terrà in quattro città marchigiane con il seguente calendario:
Sabato 11 maggio h 16.30 – Porto San Giorgio c/o sede CVM in via delle Regioni 6
Sabato 18 maggio h 16.30 – Ancona c/o sede CSV Marche in via della Montagnola
Sabato 25 maggio h 16.30 – Fano c/o Sala della Pace in via Rinalducci
Sabato 8 giugno h 9.30-18.30 – Porto San Giorgio c/o sede CVM in via delle Regioni 6
– Fano c/o Sala della Pace in via Rinalducci
I primi tre incontri saranno in forma seminariale, e vedranno l’intervento di esperti di intercultura, sostenibilità e integrazione sociale. Il quarto incontro, che avrà luogo in contemporanea a Porto San Giorgio e a Fano, prevede una giornata laboratoriale in cui saranno affrontati alcuni aspetti pratici dell’essere volontario.
Il corso è gratuito e aperto a tutti coloro che desiderano avvicinarsi al mondo del volontariato per approfondire conoscenze e competenze sul mondo del volontariato.
Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione a chi frequenterà almeno l’80% del monte ora complessivo.
Il termine per le iscrizioni è Mercoledì 8 Maggio 2013.
Per maggiori informazioni contattare:
L’Africa Chiama Onlus – volontariato@lafricachiama.org tel 0721865159 – Serena Pigliapoco
CVM – cvm.eas@gmail.com tel 071202074 – Valentina Romagnoletti
qui il modulo per le iscrizioni:
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Cooperazione, Riccardi: in 2013 inversione di tendenza positiva – ilVelino/AGV NEWS

I dati Ocse sul calo della cooperazione allo sviluppo dell’Italia non sono una sorpresa per il ministro della Cooperazione internazionale Andrea Riccardi. Che spiega in una nota: “Il calo è dovuto a scelte precedenti al governo Monti, per il 2013 grazie al nostro impegno ci sarà un inversione di tendenza positiva. Come previsto, il dato sull’aiuto pubblico allo sviluppo 2012 reso pubblico oggi dall’Ocse/Dac colloca l’Italia ultima europei tra tutti i Paesi Ocse per stanziamenti di cooperazione sul Pil (0,13 per cento), con una forte contrazione (-36 per cento) rispetto al 2011 (0,20 per cento del Pil). Nel clima di incertezza economica, tutto l’aiuto internazionale complessivo dei membri Ocse ha subito una contrazione del 4 per cento e quello europeo del 7,4 per cento. Per l’Italia si tratta di un risultato negativo frutto sia delle scelte compiute con l’ultima finanziaria dal governo precedente, sia della fine dell’emergenza umanitaria libica, che conferma una tendenza negativa”.
Riccardi sottolinea che “la vera novità riguarda il 2013: grazie alle risorse aggiuntive previste dall’ultima finanziaria, l’aiuto internazionale dell’Italia registrerà un’inversione di tendenza, raggiungendo lo 0,15 per cento-0,16 per cento del Pil, anche al netto di degli aiuti ai rifugiati e cancellazioni del debito. E’ un dato – riportato nel comunicato Ocse – essenziale per riacquistare credibilità internazionale verso i partner G8 e le economie emergenti”. Osserva ancora il ministro: “Siamo ben lontani dall’obiettivo europeo sottoscritto nel 2005 – lo 0,7 per cento per il 2015 – ma da allora il mondo è cambiato. L’Italia deve aggiornare i propri impegni alla nuova realtà perché siano credibili e realistici soprattutto agli occhi dei Paesi in via di sviluppo, delle economie emergenti e dei Partner G8. Lo scorso hanno l’Italia si è impegnata a raggiungere progressivamente un livello di aiuti in linea con la media Ocse – lo 0,29 per cento del Pil. Ho proposto per questo anno un calendario pluriennale fino al 2017 – che il Parlamento sarà chiamato a valutare – per rendere più credibile l’impegno a un graduale riallineamento anche nei prossimi anni. La cooperazione non è un lusso ma una necessità. L’aiuto allo sviluppo può rilanciare la proiezione internazionale del nostro paese: è un investimento per la crescita”.
viaCooperazione, Riccardi: in 2013 inversione di tendenza positiva – ilVelino/AGV NEWS.

Post elezioni | Diversi dirigenti del non profit in Parlamento

Post elezioni | Diversi dirigenti del non profit in Parlamento

Le elezioni del 2013 sono diventate una sfida anche per molti volti del terzo settore, che per la prima volta si sono candidati in varie liste. Diversi di loro sono stati eletti al Senato e alla Camera dei Deputati. Del nutrito gruppo di candidati, circa una trentina, ce l’hanno fatta poco meno della metà.
E’ il caso di Andrea Olivero, entrato al Senato con la Scelta civica per Monti, ed ex presidente Acli; di Luigi Marino anche lui al Senato con Monti, e presidente Confcooperative. Di Roberto Cociancich, eletto con il PD e presidente mondiale Scout cattolici e di Emma Fattorini, della Comunità di S. Egidio. Alla Camera ci sono più nomi: Paolo Beni, presidente Arci, con il PD; Laura Boldrini portavoce dell’’Unhcr, con SEL di Vendola; Edoardo Patriarca con il PD, presidente del Centro nazionale per il volontariato e dell’Istituto italiano della donazione; Bruno Molea con Monti, presidente Aics; Filippo Fossati con il PD, presidente Uisp; Giulio Marcon, con SEL, coordinatore del Servizio Civile Internazionale e la campagna Sbilanciamoci, Flavia Piccoli Nardelli con PD, segretario generale dell’Istituto Luigi Sturzo; Ilaria Buitoni Borletti, Scelta civica per Monti, presidente di Fai; Mario Marazziti, Scelta civica per Monti, portavoce della Comunità di Sant’Egidio; Mario Sberna, Scelta civica per Monti, ex presidente Associazione famiglie numerose.
Tra gli ex deputati, rientrano in Parlamento anche Ileana Argentin, Luigi Bobba e Luigi Manconi, presidente dell’Associazione ”A buon diritto”.
“La loro nomina rappresenta un riconoscimento del ruolo che il terzo settore può giocare come motore di sviluppo – dichiara il portavoce del Forum del Terzo Settore, Pietro Barbieri – nel rinnovamento della classe dirigente e del modo di intendere l’amministrazione della cosa pubblica, ma anche come importante e auspicabile apertura alle tematiche sociali fino ad oggi escluse dall’agenda politica.”
viaPost elezioni | Diversi dirigenti del non profit in Parlamento.

2015: Anno Europeo per la Cooperazione Internazionale

La proposta della rete di ong europee CONCORD per scegliere il 2015 come anno dedicato alla cooperazione e allo sviluppo è andata a buon fine. Il Parlamento Europeo ha già espresso il suo sostegno, ed ha creato una piattaforma interattiva per raccogliere le idee di chiunque voglia dare suggerimenti e idee sull’argomento.
Nel mese di ottobre 2012 è stato rilevato dall’Eurobarometro che la maggior parte dei paesi europei ritiene di grande importanza la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo. Questo dato ha fatto si che CONCORD, la Confederazione Europea di Ong a cui FOCSIV aderisce, si sia mossa per richiedere al Parlamento Europeo la designazione del 2015 come Anno Europeo per la Cooperazione Internazionale. L’idea è quella valorizzare un’imperdibile occasione di promozione della cooperazione e del lavoro che le Ong svolgono a fianco dei loro partner del Sud.
L’iniziativa ha già avuto il sostegno del Comitato Economico e Sociale Europeo, nonché il supporto personale del Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz. Anche il commissario europeo, Andris Piebalgs, ha dichiarato il suo appoggio all’iniziativa. Ora la Commissione Europea dovrà preparare un proposta dettagliata che sarà varata dal Consiglio e dal Parlamento Europeo, che però ha già espresso un’opinione favorevole e che alimenta una grande fiducia nel fatto che il 2015 sarà effettivamente eletto “Anno Europeo per la Cooperazione Internazionale”.
La scelta di anni europei dedicati a temi specifici è stata incoraggiata sin dal 1983. L’Anno Europeo per la Cooperazione sarà il primo tema ad essere legato all’ambito globale, ed è significativo il fatto che sia stato definito come il traguardo per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio.
Nel frattempo è stato creato il portale “European Year 2015″, piattaforma interattiva, dove ognuno potrà esprimere le proprie idee sull’argomento e suggerimenti per celebrare l’Anno Europeo 2015. La Commissione Europea terrà conto di tutti gli input che perverranno sul forum.
via2015: Anno Europeo per la Cooperazione Internazionale.

Il libro bianco della cooperazione italiana 2012

E’ disponibile on-line il Libro Bianco della Cooperazione Italiana. Raccoglie i documenti del Forum della Cooperazione Internazionale svoltosi a Milano i primi giorni di ottobre. Su dieci tematiche differenti, dal no profit ai migranti, dalla comunicazione alle politiche europee, lo stato dell’arte, il ruolo dell’Italia e le raccomandazioni per il futuro.
di Lorenzo Ciancaglini
viaIl libro bianco della cooperazione italiana 2012.

LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ALLO SVILUPPO: TESSUTO CONNETTIVO DELLA COMUNITA’ GLOBALE

APPELLO DELLE ORGANIZZAZIONI DELLA SOCIETÀ CIVILE ALLE ISTITUZIONI E ALLA POLITICA
Roma, 14 gennaio 2013: In vista delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio e della nuova legislatura, un significativo gruppo di organizzazioni della società civile lancia un Appello intitolato: “La cooperazione internazionale allo sviluppo: tessuto connettivo della comunità globale” (allegato) e chiede ai candidati di tutti gli schieramenti un preciso e forte impegno su dieci punti.
L’impegno per la cooperazione internazionale allo sviluppo può essere un elemento distintivo dell’identità degli schieramenti politici e come tale può contribuire a orientare la scelta degli elettori. Le organizzazioni promotrici dell’Appello, che contano diversi milioni di cittadini che le sostengono e ne condividono i valori, chiedono alle forze politiche di dichiarare la propria posizione e di prendere impegni precisi su dieci punti fondamentali per il futuro della cooperazione internazionale allo sviluppo.
In questi giorni l’Appello sarà inviato a tutti i soci, sostenitori, volontari e contatti delle organizzazioni promotrici, diffuso ai media e all’opinione pubblica e ai principali candidati alle elezioni politiche. Questi ultimi saranno invitati a rispondere all’Appello e a presentare e dibattere le loro posizioni in un evento pubblico nelle settimane precedenti le elezioni.
Le organizzazioni promotrici
(vedi Appello allegato)
Appello elezioni 2013
[gview file=”http://iscosmarche.org/files/2013/01/Appello-elezioni-2013-definitivo.doc”]

Due libri sulla cooperazione internazionale e italiana

Compendio di cooperazione ed economia dello sviluppo

Con l’attuale crisi mondiale che coinvolge anche i Paesi e le economie notoriamente più avanzate, licenziare un volume sulla cooperazione internazionale allo sviluppo appare quanto mai imbarazzante. Tutte le azioni compiute singolarmente dai Paesi ricchi, o intraprese sotto l’egida delle Nazioni Unite e nel quadro delle altre organizzazioni internazionali, sembrano aver offerto negli ultimi sessant’anni risultati solo deludenti, come dimostra la situazione economico-sociale tuttora precaria dei Paesi eternamente e ottimisticamente detti “in via di sviluppo”.
Ancora oggi intere popolazioni vivono al di sotto degli standard minimi di sopravvivenza. Stanti queste premesse, che senso ha, dunque, scrivere in termini positivi di “cooperazione internazionale” e di “sviluppo”? Questo volume fa il punto dei risultati conseguiti dalle politiche di cooperazione e sviluppo (e delle teorie ad essi sottese) che Stati e organizzazioni internazionali (governative e non) hanno intrapreso per liberare i Paesi del Sud del mondo dalle necessità primarie e per allontanare gli esseri umani dagli spettri della fame, delle malattie e dell’ignoranza.
L’istinto hobbesiano di sopraffazione (sintetizzato dalla celebre espressione homo homini lupus), come si vedrà, non è stato mai debellato, ma si è perpetrato nei secoli fino ad assumere le recenti forme del neocolonialismo e dello sfruttamento indiscriminato di risorse.
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Compendio di cooperazione ed economia dello sviluppo – – Libro – IBS – Edizioni Giuridiche Simone – Compendi.
 

L’ Italia e la lotta alla povertà del mondo. 2008-2012: cinque anni vissuti pericolosamente

Qual è lo stato di salute della cooperazione allo sviluppo italiana? A questa e altre domande prova a rispondere “L’Italia e la lotta alla povertà nel mondo”, un rapporto indipendente con il quale ActionAid offre una valutazione sul mantenimento degli impegni sottoscritti dal nostro Paese a sostegno di iniziative di lotta alla povertà nel mondo.
La XVI legislatura è stata caratterizzata da profondi cambiamenti economici; sono stati anni di grandi difficoltà che non hanno risparmiato i Paesi in via di sviluppo, per i quali i margini di crescita si sono ridotti e i progressi nella lotta alla povertà sono stati messi a rischio.
Alla fine della legislatura l’Italia si collocherà tra le ultime posizioni nella classifica dei donatori, con un rapporto APS/PIL per il 2012 dello 0,12%. Una tendenza, questa, da cambiare con decisione: il rilancio del nostro Paese a livello internazionale passa anche dal rispetto di un impegno fondamentale come quello della lotta alla povertà nel mondo.
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Le Maroc et le Cameroun signent 5 accords de coopération

(Afrik.com)
Le Cameroun et le Maroc ont signé ce vendredi cinq accords de coopération à Yaoundé, la capitale camerounaise, suite aux travaux de la deuxième session de la grande Commission mixte de coopération entre les deux pays, rapporte Xinhua. Ces accords portent sur les domaines de la formation et de l’enseignement, des sports, du développement de l’artisanat, du commerce et des petites et moyennes entreprises, etc. “Nous sommes déterminés à faire des avancées significatives. Nous avons également exploré tous les champs de nos relations bilatérales de manière à avoir une coopération toujours plus dynamique et mutuellement bénéfique dans les domaines scientifique, technique, économique, agricole, de l’habitat et de la pêche”, a déclaré à la presse le ministre camerounais des Relations extérieures, Pierre Moukoko Mbonjo.