Valentina che allena la Tanzania
Valentina l’ha sempre detto: “L’hockey non è la mia vita. E’ il mio hobby, una passione, se volete”. Non certo il suo unico interesse. E l’impressione è che avrebbe detto lo stesso anche se fosse stata atleta di un qualche sport più popolare e remunerativo.Il suo è proprio un modo di essere. Valentina Quaranta ha 28 anni e non è una di quelle persone che puoi racchiudere in un unico cliché. Le interessa troppo il mondo per pensare ad una sola cosa alla volta. E così già due anni fa, nel 2011, dopo 8 Scudetti tra prato e indoor, tutti col Lorenzoni Bra, dopo tante partite in nazionale e dopo aver sfiorato la qualificazione Olimpica per Pechino, si è presa un anno per fare altro. Servizio civile internazionale, in Tanzania. Con la Co.Pe., una Ong di Catania, si è occupata di progetti per la tutela dell’infanzia e delle mamme, di sviluppo agricolo, di promozione del ruolo della donna in vari aspetti sociali.Solo che ci sono cose, nella vita, a cui proprio non possiamo sfuggire. E così in uno degli ultimi giorni a Dar Es Salaam, Valentina si è imbattuta in un gruppo di ragazzi che giocavano a bordo strada. Non a calcio o a basket: a hockey prato.E’ stato un attimo. Valentina poi è tornata a casa, a vincere il nono scudetto col Lorenzoni, nella sua Bra, provincia di Cuneo. Ma il tarlo della Tanzania intanto lavorava. E così quest’anno ha mollato tutto, casa, Lorenzoni, amici. E’ tornata a Dar Es Salaam, solo che stavolta ci è portata un borsone pieno di palline, vecchi bastoni, qualche parastinco.“Ho messo in piedi un progetto per far giocare i bambini delle scuole. E in più ho giocato un po’ di partite coi ragazzi. Qui corrono come pazzi”.
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