Africa must unite

Socialista e ghandiano, Nkrumah è il teorizzatore di una via tutta africana al socialismo, secondo la quale indipendenza e sviluppo economico non possono prescindere dalla costruzione di una coscienza civile basata sui valori di libertà, democrazia e giustizia sociale.
Africa must unite, il suo primo volume tradotto in italiano, ha ispirato gran parte dei leader africani del nostro tempo. L’Africa forte e unita immaginata da Kwame Nkrumah fa ancora oggi paura a molti, ma per milioni di africane e africani è l’unica strada percorribile per essere liberi dal bisogno e costruire democrazie, dove ciascun individuo sia cosciente dei propri diritti e delle proprie opportunità. Dello stesso autore di Africa must unite, ricordiamo: I speak of freedom (1957) e Ghana: the autobiography of Kwame Nkrumah (1957).
Prefazione di Giorgio Napolitano.
Acquista il libro su IBS

Cina: aumentano i salari minimi?

l talone d’Achille della Repubblica Popolare sono i salari minimi. Per questo il governo ha deciso di intervenire 1.290 yuan al mese, circa 150 euro. A tanto ammonterebbe, se all’annuncio fatto in grande stile dal governo provinciale del Guangdong seguiranno gli opportuni fatti, il salario minimo per i lavoratori del distretto che rappresenta il cuore industriale del gigante cinese, rappresentato dalla città di Dongguan, metropoli produttiva sul delta del Fiume delle Perle.

Il provvedimento, ancora allo studio, prevede infatti un incremento del 15-20% a decorrere dal primo gennaio 2012. Un aumento che preannuncia una serie di nuovi interventi in tutto il Paese.

Congelati per due anni sullo sfondo della crisi economica, i salari minimi sono tornati a crescere nel 2010, con aumenti medi del 23% durante quest’anno. E proprio gli interventi sui salari minimi sono un tassello importante della strategia macroeconomica di Pechino: la Cina cerca di cambiare il proprio modello di sviluppo, puntando di meno sulle esportazioni e di più sulla domanda interna.

Per questo è necessario rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori, in modo che possano spendere di più, assorbendo parte della produzione oggi destinata all’export.

Le nazioni più generose: Italia 104esima

È anglosassone e anglofona la classifica delle nazioni più generose stilata dalla Charities Aid Foundation (CAF) in base al World Giving Index, un indice dedicato a misurare la «capacità caritativa» degli Stati del mondo. Al primo posto si piazzano gli Stati Uniti, che nel 2010 erano solo al quinto posto; seguono Irlanda, Australia, Nuova Zelanda e Gran Bretagna.

I criteri utilizzati per stilare la classifica sono essenzialmente tre: l’ammontare delle donazioni in denaro, il tempo dedicato al volontariato e l’attività di aiuto a persone estranee al nucleo familiare. L’indagine nel 2011 nel complesso ha registrato un aumento degli atti solidali rispetto all’anno precedente, ma una diminuzione delle donazioni in denaro. Una lieve diminuzione, sottolinea il Caf, dovuta probabilmente alla crisi economica globale. Secondo la Fondazione, le nazioni più ricche non necessariamente sono quelle che si impegnano maggiormente nella solidarietà; infatti nei primi 20 posti della classifica dei più generosi sono presenti solo 5 dei 20 Stati che secondo la Banca Mondiale hanno il Pil più «pesante». E tra i 20 più solidali figurano paesi insospettabili come lo Sri Lanka (ottavo), il Laos (decimo), i Marocco (12esimo), la Nigeria (13esima), la Liberia e il Turkmenistan (14esimi a pari merito).

Cooperazione non governativa ed efficacia: principi, pratiche e condizioni abilitanti

E’ stata presentata ed illustrata presso la Camera dei Deputati il 17 novembre la Ricerca sull’efficacia degli aiuti delle organizzazioni della società civile nella cooperazione allo sviluppo, realizzata dalle tre Reti CINI, LINK2007 e ONG Italiane, con il supporto scientifico del Politecnico.

Tale ricerca è la declinazione italiana di un lavoro internazionale che, con consultazioni durate tre anni in più di 71 Paesi, ha portato a mettere a punto principi di efficacia (Principi di Istanbul) e criteri per la loro messa in opera (approvati in Cambogia a giugno), validi per tutte le ONG e organizzazioni della società civile dei Paesi OCSE e dei Paesi in via di sviluppo.

Nella prossima conferenza internazionale che si terrà a Busan, le ONG e le organizzazioni della società civile, sempre in primo piano nell’affrontare le sfide per l’affermazione dei diritti umani, presenteranno la ricerca e chiederanno che i loro principi siano riconosciuti dagli Stati quando le valutano e che siano sostenuti da un quadro legislativo appropriato per la loro messa in opera.

SMS per prevenire la violenza: PeaceTXT International arriva in Kenya

Inizia un progetto pilota di PeaceTXT International in Kenya.
Lo scopo di utilizzare gli sms per cambiare i comportamenti in tema di pace e conflitto. Il progetto è nato a Chigaco con Ceasefire, e si è dimostrato molto efficace nel ridurre gli episodi di sparatorie nelle periferie più marginali.
Su ispirazione di un’altra campagna statunitense, “Gli amici non fanno bere e guidare gli amici”, il progetto cercherà di promuovere il messaggio “gli amici non lasciano che gli amici si facciano uccidere”.
Con dei focus groups sono stati individuati dei messaggi da far circolare.
Nei link tutte le informazioni.

Due libri sul Mediterraneo

Segnaliamo due volumi sul Mediterraneo. Si tratta di:

Il Mediterraneo degli altri. Le rivolte arabe fra sviluppo e democrazia

Autore Hamaui Rony; Ruggerone Luigi
Dati 2011, XIV-167 p., brossura
Editore Università Bocconi (collana UBE. Frontiere)
Disponibile anche in ebook a € 10,99
Pochi hanno capito che cosa sia veramente successo, quali le cause delle rivolte arabe e soprattutto quale possa essere il loro sviluppo. Secoli di diffidenza fra il mondo islamico e quello cristiano non hanno facilitato una conoscenza reciproca, che sta alla base di qualsiasi circostanziata valutazione. L’analisi socio-economica da sola non è in grado di spiegare compiutamente le rivolte arabe, sia perché tale situazione dipende anche da variabili politico-culturali, sia perché, oltre a lavoro e salario, le folle nelle piazze arabe hanno chiesto soprattutto democrazia e buon governo. Il libro si propone di far conoscere questa regione a tutto tondo, analizzando fatti e avvenimenti, in modo non scontato e al di là della cronaca. Si guarda alle rivolte anche dalla prospettiva del “vicino di casa”, combattuto tra il desiderio di favorire l’affermazione di regimi democratici al di là del Mediterraneo, che troppo spesso abbiamo considerato mare nostrum, e il timore che il cammino verso la democrazia possa rivelarsi pieno di trappole. Prefazione di Alberto Negri.
Acquista il libro su IBS

Il nuovo Mediterraneo. Confine o rinascenza d’Europa

Autore Valori Giancarlo E.
Dati 2011, 240 p., brossura
Editore Excelsior 1881 (collana Demarcazioni)
In tutto il Mediterraneo l’agenda politica dei partiti si mostra obsoleta in rapporto alla nuova stratificazione sociale. La Primavera Araba, elemento di discontinuità, orienta e contende i paesi del Maghreb verso due direzioni: l’Europa e l’Occidente da un alto, la grande aerea finanziaria araba dall’altro. Un nuovo “grande gioco” mediterraneo poiché l’equilibrio alla base dei vecchi sistemi definiti durante la guerra fredda è definitivamente perduto; forse solo una partnership euro-maghrebina potrà ridefinire il ruolo, ormai globalizzato di un bacino tanto conteso.
Acquista il libro su IBS

Incentivi all’imprenditoria sociale

La Commissione Europea ha presentato una proposta di regolamento con la quale intende gettare le basi di un mercato solido per i fondi di investimento in imprese sociali. Queste realtà, infatti, sono ormai ampiamente riconosciute a livello europeo quali soggetti imprescindibili per una «crescita intelligente, inclusiva e sostenibile che oggigiorno riteniamo tanto importante per l’economia europea», come si evince dalle parole di Michel Barnier, commissario responsabile per il Mercato interno e i servizi.

Dag Hammarskjöld. La pace possibile

Cinquantanni fa, nei cieli del Congo in fiamme per una violentissima crisi politica che vedeva coinvolte le giuste aspirazioni all’indipendenza, gli opposti schieramenti della guerra fredda, le miopi resistenze delle potenze ex coloniali, moriva misteriosamente Dag Hammarskjòld.
Personalità eccezionale per cultura e umanità, Segretario generale delle Nazioni Unite dal 1953 al 1961, ha lasciato un’eredità politica controversa: fu inventore dei Caschi Blu, delle operazioni di peacekeeping, della diplomazia preventiva, ma soprattutto fu il primo vero promotore del processo di democratizzazione dell’Onu che ancora oggi tanto è fondamentale, quanto stenta a decollare. Hammarskjòld interpretò il ruolo del segretariato nel modo più ampio possibile, forse personalizzando troppo i suoi interventi, probabilmente sottovalutando il peso delle maggiori potenze, in ogni caso tentando l’affermazione di una linea politica di effettiva gestione delle crisi internazionali, sottraendole a interventi parziali e interessati.
La storia della sua vigorosa azione politica e civile si intreccia nel libro con la cronaca delle crisi internazionali che hanno scandito pericolosamente quegli anni: ma riesce anche a illuminare il lato privato – di forte spiritualità rigorosamente celata dal riserbo – della sua personalità capace di non scendere a patti con le doppiezze di certa politica.
Prefazione di Giulio Terzi di Sant’Agata.
Autore Pesenti Susanna
Dati 2011, 361 p., brossura
Editore Brioschi
Acquista il libro su IBS

Inventa una nuova incubatrice e diventa ricco… in Kenya!

Nel 2002, la difficoltà a trovare una buona incubatrice per le sue galline ha spinto Geoffrey Kago a inventarne una.

Con circa 6 $ ha realizzato il primo esemplare di un’impresa che oggi vale oltre 100.000 $.

Non esistevano unità adatte ai piccoli contadini, che vivono spesso in regioni senza elettricità. La sua incubatrice, la Kaki Incubator, funziona a cherosene, elettricità o energia solare.

Leggi la sua storia:

Ambasciata dei diritti Ancona: Assedio e Diritti Umani a Gaza

Incontro con:
Khalil S. Shaheen e Mohammed El Zaeem
del Palestinian Centre for Human Rights di Gaza

Ancona giovedì 15 dicembre ore 21, Ambasciata dei Diritti
via Urbino 18 Ancona

Un appuntamento per rompere la «cospirazione del silenzio», quella «cortina che nasconde» le informazioni sull’«apartheid della popolazione palestinese a Gaza».

La Campagna Palestina Solidarietà organizza una serata con due rappresentanti del Palestinian Center for Human Rights, una delle organizzazioni palestinesi per la tutela dei diritti umani.